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È Novak Djokovic il primo finalista di questa edizione degli Us Open: il numero 1 al mondo ha superato, in un match dall’andamento altalenante, con lo score finale di 6-3 6-2 3-6 6-2, il francese Gael Monfils, raggiungendo per la settima volta in carriera l’atto conclusivo dello Slam newyorkese. Sfiderà, domenica, il vincente della sfida tra lo svizzero Stan Wawrinka e il nipponico Kei Nishikori, che si affronteranno a seguire sempre sull’Arthur Ashe.
Si tratta della trentunesima semifinale in un torneo Major per il serbo, la decima in assoluto (e consecutiva) negli Stati Uniti: nei primi cinque incontri ha approfittato di un forfait, quello del ceco Jiri Vesely al secondo turno, e di due ritiri, di Mikhail Youzhny al terzo round e di Jo-Wilfried Tsonga ai quarti di finale, rimanendo in campo per un totale di poco più di sei ore. Monfils, forse attualmente nel momento migliore della sua carriera, non ha lasciato nemmeno un parziale per strada: estremamente convincente, tra tutte, l’ultima prova contro il connazionale Lucas Pouille. Il francese, alla sua seconda semifinale Slam dopo quella di Parigi nel 2008, farebbe meglio a non controllare i precedenti: dodici infatti le sconfitte, su dodici confronti diretti nel circuito maggiore, contro Djokovic, la prima delle quali al quinto set proprio agli Us Open del 2005.
Praticamente perfetta la partenza della testa di serie numero 1 del seeding, che ottiene subito il break nel secondo gioco, grazie al secondo doppio fallo del giocatore transalpino. Quest’ultimo fatica ad entrare in partita: altro doppio fallo e doppio break, nel quarto game, per Djokovic, che dopo soli quindici minuti conduce già 5-0. Il tennista d’Oltralpe prova timidamente a reagire, approfittando di un leggero calo alla battuta dell’avversario: dimezza lo svantaggio strappandogli per la prima volta il servizio nel settimo gioco, dopo aver salvato tre set point consecutivi; poi però, sotto 3-5, spreca due palle break e perde automaticamente il primo parziale, in seguito ad una seconda centrale vincente del ventinovenne di Belgrado.
Continua ad essere parente lontano del giocatore visto negli ultimi giorni Gael Monfils: tre inspiegabili serve&volley affossati a rete nel corso di un pessimo terzo game, e break di vantaggio anche nel secondo set per il tennista balcanico. Lo stesso usufruisce dell’ennesimo rovescio in corridoio del francese classe ’86 per breakkare ancora una volta lo sfidante nel quinto gioco: in un’atmosfera del tutto surreale e inaspettata ad inizio match, anche questo set scorre via velocemente. È un potente diritto a consegnare al campione serbo il secondo parziale col netto punteggio di 6-2.
L’Arthur Ashe comincia a fischiare pesantemente l’atteggiamento passivo del trentenne originario della Guadalupa, ma il detentore del titolo è, come spesso accade, una vera e propria macchina da guerra: ottavo doppio fallo dell’incontro e break in apertura di terzo set per Nole, che però non riesce a confermare il vantaggio subendo l’immediato contro-break. I mugugni del pubblico sembrano finalmente scuotere il francese: Djokovic, sotto 2-3, stecca malamente un diritto e permette all’avversario di mettere la testa avanti per la prima volta in un parziale. Avanti 5-3, dopo aver negato tre opportunità consecutive per rientrare nel set al campione di Roland Garros e Australian Open, il numero 11 del ranking accorcia le distanze aggiudicandosi il terzo parziale con un poderoso rovescio in lungo linea.
Nel secondo game del quarto set, Monfils salva per la seconda volta consecutiva il proprio turno di battuta recuperando da 0-40, stavolta con la complicità della prima testa di serie, poco cinico in fase di chiusura. Dopo un botta e risposta di break tra quarto e quinto gioco, è una volèe che non oltrepassa la rete da parte del tennista nativo di Parigi a far salire sul 4-2 il due volte campione di Flushing Meadows, che allunga in maniera definitiva. Una risposta vincente di diritto che lascia di stucco la decima forza del seeding suggella, dopo due ore e trentadue minuti di gioco, il 6-3 6-2 3-6 6-2 finale a favore di Novak Djokovic, che approda in finale allo Us Open per la settima volta in assoluto.
Molti gli interrogativi legati alle reali condizioni fisiche del tennista di Belgrado, che ha avvertito un leggero fastidio alla spalla sinistra nel corso del terzo parziale: ancora una volta, però, il serbo ottiene il massimo con uno sforzo non eccezionale, conquistando il ventunesimo atto conclusivo in carriera in un torneo dello Slam. Monfils, dopo questa semifinale, conquista l’ottava piazza del ranking Atp, ad un solo gradino dal suo miglior piazzamento: il transalpino si è forse svegliato troppo tardi, dopo avere praticamente regalato i primi due parziali senza opporre particolare resistenza.