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Tennis, Roger Federer: “Tra uno Slam e Rio 2016 non saprei scegliere”

Roger Federer - Australian Open 2015 - Foto Ray Giubilo

Roger Federer, intervistato dal giornalista della Gazzetta dello Sport Riccardo Crivelli a margine di un evento di sponsorizzazione a Barcellona, parla dei suoi obiettivi futuri, ammette che il ritiro è ancora lontano, confronta il passaggio da Edberg a Ljubicic e parla delle differenti rivalità con Rafael Nadal e Novak Djokovic.

Quali sono le principali differenze tra il mio coach attuale e il suo predecessore? Con Stefan il rapporto era globale, lui si occupava di tutti gli aspetti della mia preparazione. Con Ivan il cambio generazionale è evidente visto che ha giocato con molti dei miei avversari: si sente ancora un tennista e questo è importante per me – afferma il tennista di Basilea – Paura di smettere dopo l’infortunio al ginocchio? Non sono eterno ed è da quando sono nate le gemelle (sette anni fa, ndr) che mi interrogo sul mio futuro. Però il mio corpo, nonostante l’ultimo problema, mi dà segnali incoraggianti e io mi diverto ancora molto a giocare. Non mi ritirerò così presto“.

Roger Federer non si dichiara affatto sorpreso del ritorno ad alti livelli del rivale di sempre Rafael Nadal, fresco vincitore del nono titolo a Montecarlo, e ne approfitta per fare un paragone tra le due rivalità che più lo hanno impegnato nella sua carriera: “Rafael è esploso molto giovane e i nostri momenti miglior spesso so concisi, così che abbiamo dato vita a partite che sono entrate nella storia del tennis. Con lui ho subito alcune delle sconfitte più dolorose, ma credo che il pubblico abbia apprezzato di più la nostra rivalità rispetto a quella con Novak, che prima incontravo sempre in semifinale mentre ora la situazione, data la sua forza, si è ribaltata – prosegue il numero 3 del mondo – Meglio un altro Slam o la vittoria all’Olimpiade? Non saprei rispondere sinceramente: gli Slam sono la nostra vita e non c’è stato trofeo che mi abbia emozionato più del Roland Garros 2009, che ho inseguito a lungo. Però l’Olimpiade ha una magia particolare, arriva ogni quattro anni e ci sono i migliori atleti di tutte le discipline. Vediamo che succederà“.

 

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