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Le vittorie di Sock, Mischa Zverev e Simon sono le sorprese che ci ha riservato questa giornata dedicata agli ottavi dell’Atp Masters 1000 di Shanghai. Si ferma la corsa di Stan Wawrinka, battuto da Simon, e di Alexander Zverev, che si è fatto rimontare dall’altro francese Tsonga. Nessun problema per Djokovic e Murray.
Nel primo match di giornata Jo-Wilfried Tsonga ha battuto 6/7 – 6/2 – 7/5 il diciannovenne tedesco Alexander Zverev, prossimo all’ingresso in Top20. Bella vittoria per Tsonga, che ottiene un meritato successo e torna nei quarti di finale di un Master 1000 dopo sei mesi: l’ultima volta fu ad Aprile, a Montecarlo, dove si arrese in Semifinale a Monfils. Zverev aveva iniziato vincendo un primo set – sostanzialmente equilibrato – al tie-break, per 7 punti a 4. Nel secondo set il teutonico ha accusato un vistoso calo dal punto di vista mentale, nonché qualche fastidio dal punto di vista fisico (botta alla caviglia), e Tsonga ha portato facilmente a casa il parziale. Anche nel terzo set sembrava non esserci storia, stavolta in favore del talentoso tedesco, che si era portato avanti addirittura 4-1 dopo aver breakkato il francese ed aver tenuto il proprio turno di servizio. Ma qui è iniziato il bello: complici le leggerezze di uno Zverev vistosamente nervoso, il francese è riuscito a rimontare e a portarsi addirittura avanti. Nell’undicesimo gioco è arrivato il break decisivo in favore del transalpino che, andato a servire per il match, ha annullato tre palle per il contro-break consecutive, e ha chiuso il match.
Adesso Tsonga ai quarti se la vedrà con Roberto Bautista Agut, che in poco più di un’ora ha avuto la meglio su Viktor Troicki col punteggio di 6/3 – 6/3. Il serbo non è riuscito a replicare la grande prestazione del match contro Nadal, ed ha ceduto allo spagnolo, che da parte sua, con la vittoria di oggi, ha confermato un’annata più che positiva. Bautista Agut accede ai quarti di finale di un torneo Master 1000 per la seconda volta in carriera (la sua unica volta erano stati i quarti di finale a Madrid, nel 2014, dove approdò in semifinale.) Tra lui e Tsonga ci sono quattro precedenti: l’iberico ha vinto gli ultimi due, giocati entrambi quest’anno, ad Auckland e Miami.
Nessun problema, invece, per il numero uno del mondo Novak Djokovic, che ha archiviato la pratica Vasek Pospisil in ottanta minuti con un doppio 6-4. Partita senza storia sin da subito: il ventinovenne, leader della classifica ATP, si è portato immediatamente sul 4-0, ed in seguito ha controllato senza particolari problemi il rientro del suo avversario, chiudendo il primo parziale. Secondo set più equilibrato, almeno fino al settimo gioco, gioco in cui il serbo ha ottenuto il break decisivo che l’ha poi portato a chiudere in scioltezza il set e la partita.
Nonostante questa sconfitta, buon torneo per il ventiseienne canadese, che seppur reduce da un’annata tutt’altro che entusiasmante, qui ha vinto ben quattro partite (se si considerano anche le qualificazioni) battendo giocatori del calibro di Karlovic e Dimitrov. Djokovic – che a fine match si è detto soddisfatto del livello di gioco espresso quest’oggi – approda ai quarti di finale del Shanghai Rolex Masters per l’ottava volta (su nove edizioni); adesso se la vedrà con il maggiore dei fratelli Zverev, Misha, che quest’oggi ha battuto Marcel Granolles col punteggio di 6/7 – 6/4 – 6-1.
Primo set equilibrato tra i due: sono state solo tre le palle break, tutte in favore dello spagnolo e tutte prontamente annullate da Zverev nel quinto gioco. Tiebreak ben gestito dal catalano, che ha chiuso al primo set-point col punteggio di 7 punti a 4. Nel secondo parziale il tedesco ha preso le distanze, servendo bene, annullando l’unica palla break concessa all’avversario e breakkandolo a sua volta, a zero, nel settimo gioco. Nel terzo set, dopo un primo game combattutissimo – che tuttavia Granolles è riuscito a tenere, salvando due palle break – il teutonico ha dilagato, non concedendo occasioni per il contro break e conquistando tutti i turni di battuta del suo avversario.
Per Misha Zverev questo è il secondo quarto di finale dell’anno a livello Atp: ha disputato l’altro meno di un mese fa, a Shenzen, dove fu battuto da Richard Gasquet. Si tratta inoltre del primo qualificato che arriva in un quarto di finale di un Master 1000, per quanto riguarda il 2016. Adesso per lui arriva una sfida ben più ardua e difficile, ma anche la consolazione che con questo risultato rientrerà sicuramente tra i primi 100 del mondo. Vittoria in scioltezza anche per il numero due del mondo, Andy Murray, che in appena 62 minuti ha battuto Lucas Pouille, numero 13 del seeding, col netto punteggio di 6/1 – 6/3.
Il fresco vincitore dell’ATP 500 di Pechino non ha fatto fatica a domare un Pouille inesperto ed inefficace, specie in fase di risposta; il francese è stato incapace di approfittare della bassa percentuale di prime dello scozzese (ne ha messo in campo solo il 46%), né di fronteggiarlo adeguatamente negli scambi lunghi. Murray, in passato già due volte trionfatore del Master di Shanghai, con la solida prestazione alla battuta dioggi (ha tenuto il 73% dei punti al servizio – 95% quando messo in campo la prima) ha vinto la sessantaduesima partita della sua stagione, approdando per la cinquantesima volta in carriera (almeno) ai quarti di finale in un torneo Master 1000.
Domani, nel match dei quarti, il tennista britannico se la vedrà contro David Goffin, che ha rimontato la testa di serie numero 6 del torneo, Gael Monfils, vincendo 4/6 – 6/4 – 6/2. Il tennista belga ottiene la sua prima vittoria contro il trentenne francese, e conferma il suo ottimo periodo di di forma (viene dalla finale di Tokyo della settimana scorsa, persa contro Kirgyos solo al terzo set), nonché la sua stagione più che positiva.
Monfils ha tenuto magistralmente il servizio per tutto il primo set, non concedendo palle break, servendo il 71% di prime (ottenendo l’85% dei punti) e tenendo la metà dei punti serviti con la seconda. Oltre ciò è stato abile nell’approfittare di una delle uniche due palle break concesse da Goffin: grazie a questa è riuscito a far suo il primo parziale. Le cose sono cambiate rapidamente nel corso del secondo set, dove ci sono stati ben cinque break, uno in più per il tennista belga, che così facendo ha ribaltato l’inerzia del match a suo favore arrivando a chiudere comodamente al terzo.
Goffin approda in un quarto di finale di un torneo Master 1000 per la terza volta in stagione; vi era già riuscito a Indian Wells, Miami e Roma. Il suo bilancio negli scontri diretti con Murray è piuttosto negativo, non avendo mai vinto un match nei quattro disputati fin’ora. L’ultimo precedente tra i due risale proprio a un quarto di finale Master 1000, quello di Roma, in cui Murray (che avrebbe poi vinto il torneo) si impose col punteggio di 6/1 – 7/5.
Negli altri match di giornata, piuttosto sorprendente la vittoria – soprattutto per il modo in cui è maturatala – di Jack Sock su Milos Raonic. Il tennista americano, attualmente numero 25 della classifica mondiale, ha chiuso il match col punteggio di 0/6 – 6/4 – 7/6 ed ha interrotto la sua striscia negativa contro il “bombardiere” canadese, che durava da ben otto partite consecutive. Sock ha messo a segno 14 aces, e salvato due match points sul 6/7 e 7/8 del tie-break decisivo. L’americano – che con questo risultato avanza al primo Quarto di finale in un Master 1000 della sua carriera – si è detto contento di essere finalmente riuscito a battere Raonic, ricordando come in passato, tra di loro, ci siano stati diversi match simili che l’hanno visto perdere per pochi punti. Raonic, che si è già qualificato per le Finals Atp di Londra, ha dichiarato: “probabilmente avrei potuto fare di meglio, specie nel terzo set […], ma la partita sarebbe potuta andare in entrambi i modi. Lui si è avvicinato maggiormente e l’ha fatta sua”.
Adesso Sock affronterà Gilles Simon, che ha battuto – sicuramente a sorpresa – lo svizzero Stan Wawrinka, numero 3 del mondo e del torneo, con un doppio 6/4. Nell’ora e trentasei minuti di match disputato, Wawrinka è apparso quello delle giornate peggiori, di sicuro non il giocatore capace di incantare che abbiamo visto nel corso degli ultimi US Open: svogliato, falloso, sprecone in più d’un’occasione. Dopo esser partito bene, breakkando l’avversario e portandosi avanti, ha buttato via il risultato inanellando una serie di errori gratuiti (saranno 43, alla fine della partita), di fatto consegnando il match al trentenne transalpino. Degno di nota il punto che ha portato Simon ad ottenere il primo break della partita, nel corso del settimo game del primo set: scambio mozzafiato durato ben 33 colpi, sicuramente uno dei più belli del torneo, nonché dell’ultima parte di questa stagione.
Con la vittoria di oggi Simon vince per la terza volta in carriera contro Stan Wawrinka, e approda ai quarti del Master di Shanghai per la terza volta in carriera. Proprio in questo torneo, nel 2014, approdò in finale, dove si arrese ad un altro svizzero del circuito, Roger Federer.