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Una versione discontinua di Roger Federer non è sufficiente per superare Jo Wilfried Tsonga. Il francese ha la meglio in tre set (3-6 6-2 7-5) al termine di una partita durata 2 ore e 7 minuti. Il 30enne transalpino, testa di serie numero 8, centra la semifinale del Montecarlo Rolex Masters, raggiungendo Andy Murray e Rafael Nadal, vincitori questa mattina su Raonic e Wawrinka. Affronterà il vincente tra Monfils e Granollers, ultimo match in programma sul campo centrale.
Federer parte bene. Sull’1-1 strappa il sevizio all’avversario alla terza palla break, ma nel game successivo si ritrova 0-30 con un appariscente errore di dritto e un doppio fallo. Cede quindi la battuta a 30: 2 pari, break e contro-break. Roger però appare ispirato, supportato anche da un’iniziale sorprendente tenuta fisica, forse anche migliore di quanto lui stesso credesse. Nel settimo game si procura una palla break con un inconsueto (sulla terra battuta) quanto spettacolare chip and charge, per poi beneficiare dell’errore di dritto del francese. Pur salvando una palla break, stavolta mette due game di distanza tra sé e l’avversario, e, nel gioco successivo, sul 30 pari Tsonga commette due errori di rovescio che mandano in archivio il primo set: 6-3.
Alla partenza razzo nel primo set di Roger, si contrappone un inizio diesel nel secondo parziale. Brekkato nel primo game, è costretto a giocare un set di inseguimento. Salva una palla del doppio break sull’1-3, annullata con un dritto lungo-linea vincente, e un successivo serve and volley chiuso con una magistrale volèe di rovescio gli consegna la palla game. Fallisce però un facile smash, e alla seconda opportunità Tsonga strappa nuovamente il servizio, andando avanti 4-1. Quando il terzo set sembra inevitabile, arriva la reazione dello svizzero. Tsonga sciupa tre palle del 5-1, e alla prima palla buona Federer dimezza le distanze e i break di svantaggio. Il servizio lo ha però abbandonato, e anche fisicamente sembra accusare i primi affanni del suo torneo monegasco. Nel settimo game arriva un nuovo allungo del francese, con un errore insolito di Roger sotto rete. Il set si chiude al cambio di campo, con un netto 6-2.
Incoraggiato da uno scrosciante applauso del centrale di Montecarlo, l’ex numero 1 del mondo parte concentrato in avvio di terzo set. Il servizio torna a funzionare regolarmente da entrambe le parti, fondamentale soprattutto nell’ottica del campione elvetico, che appare vicino ad esaurire il carburante. Si arriva 4 pari (e 85 punti pari) senza l’ombra di una palla break. Federer conquista il game a 0, deliziando la platea con uno splendido passante di rovescio in contro-balzo e con una volèe dall’imprendibile taglio ad uscire. Nonostante il 15-30 nel game successivo, Tsonga risale con il servizio e conquista i successivi tre punti: 5 pari. Arriva la svolta. Roger, forse definitivamente a corto di energie, si getta a rete improvvidamente, viene passato due volte dall’avversario, la seconda sul 15-40, e arriva conseguentemente il break. Nonostante lo 0-30 del game successivo, lo svizzero incappa in errori banali, specie una volèe per lui semplice sul 30 pari, e la partita si chiude con un dritto lungo che consegna il match nelle mani di Tsonga.
Il francese eguaglia così il suo miglior risultato a Montecarlo (semifinale raggiunta anche nel 2013, sconfitto da Nadal), e si avvicina ulteriormente al suo best ranking di numero 5 al mondo ottenuto nel 2012. Lunedì salirà almeno al settimo posto in classifica, ma domani avrà la grande occasione di centrare un’inaspettata finale (l’ultima a livello 1000 lo scorso anno, persa con Djokovic).
Prosegue il tabù di Federer nel Principato. Lo svizzero non ha mai vinto il torneo, ma probabilmente quest’anno non si può dire che sia un’occasione mancata, dopo due mesi e mezzo di assenza e la migliore condizione fisica ancora da ritrovare.