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Tennis, Barazzutti: “l’Italia al maschile una delle migliori nazioni, siamo in salute”

Corrado Barazzutti
Corrado Barazzutti - Foto Adelchi Fioriti

“In questo momento siamo una delle nazioni meglio piazzate in campo maschile:  il tennis italiano maschile è in buona salute”. Parola di Corrado Barazzutti. Il capitano azzurro di Coppa Davis traccia un bilancio del 2018 che ormai svolge agli sgoccioli visto che anche l’ultimo slam, gli Us Open, si è concluso per i colori azzurri. “Abbiamo giocatori come Cecchinato che ha 26 anni e Berrettini che ne ha 22 in grande crescita – ha sottolineato Barazzutti in un’intervista rilasciata alla Federtennis – Ci sono poi altri giovani pronti al grande salto. Da Sonego a Quinzi, da Donati a Baldi e Napolitano. Senza dimenticare i vari Travaglia. Fabbiano, Giannessi, Caruso, Gaio, Giustino, che hanno qualche annetto in più ma sgomitano per emergere. E poi naturalmente c’è la vecchia guardia, a cominciare da Fognini”.

Proprio il tennista ligure è in odore di best ranking e può avvicinarsi sempre di più alla top ten: “Può entrare tra i primi dieci, mi auguro, e glielo dico spesso, soprattutto che prima della fine della carriera Fabio riesca a centrare un grandissimo risultato in uno Slam, almeno una semifinale – ha ammesso Barazzutti –  Ne ha tutti i mezzi e lo merita: la classifica poi sarebbe una conseguenza”.

Ripercorrendo il 2018 non si può non citare la clamorosa semifinale di Marco Cecchinato al Roland Garros, un risultato che ha proiettato il tennista palermitano in un’altra dimensione: “Quella di Marco è stata una grande impresa – ha dichiarato Corrado – si giocava sulla terra rossa, ma può far bene anche sul cemento. Deve essere il suo prossimo step, per fare l’ulteriore salto di qualità e restare in alto nel ranking deve convincersi di poter essere competitivo anche sul veloce. Ci sta lavorando e sono certo che ci riuscirà. Intanto è tra i tennisti più forti del mondo sulla terra rossa e non è poco”.

Infine un pensiero anche per Matteo Berrettini che ha dimostrato di poter stare con i grandi del circuito e a Gstaad ha conquistato il suo primo titolo Atp vedendo la top-50 sempre più vicina: “Matteo ha sempre avuto un grande potenziale, lo si notava sin da ragazzino, e può fare ancora meglio, crescerà ulteriormente è giovanissimo, ha un gran fisico ed è uno dei migliori giocatori della sua generazione. E’ destinato ad un’ottima carriera. In classifica, della sua stessa età, non sono in tanti a stargli davanti: Zverev, Shapovalov, Tsitsipas e pochi altri. Sta facendo in fretta, ha vinto tante partite e ottenere questi risultati magari in anticipo sulla tabella di marcia è una motivazione in più per fare ancora meglio”.

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