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Tennis, Australian Open 2017: Camila Giorgi sconfitta da Timea Bacsinszky

Camila Giorgi
Camila Giorgi - Foto Ray Giubilo

Camila Giorgi è stata eliminata al primo turno degli Australian Open femminili. La 25enne tennista maceratese, numero 74 Wta, ha ceduto all’esordio per 6-4 3-6 7-5, dopo due ore e mezza di battaglia, alla svizzera Timea Bacsinszky, numero 15 del ranking mondiale e dodicesima testa di serie. Nel terzo set, l’azzurra ha recuperato dal 2-5 al 5 pari, ha avuto due chance di strappare il servizio all’avversaria e passare a condurre per 6-5 ma ha finito per alzare bandiera bianca al dodicesimo gioco, al quarto match-point.

È vero: la maceratese – alla sua quinta apparizione nel main draw dello Slam australiano – non partiva favorita, almeno sulla carta. Il sorteggio – che l’ha messa subito di fronte alla dodicesima testa di serie del torneo – non era stato troppo benevolo nei suoi confronti; del resto non lo fu neanche l’anno scorso, quando la bella Camila, al primo turno, si ritrovò di fronte a Serena Williams e venne subito eliminata.

Restavano tuttavia numerose incognite e speranze positive, visto e considerato anche il fatto che le due non si erano mai affrontate prima di oggi.

Nel set inaugurale la Giorgi parte subito male: fattasi subito breakkare (a zero) nel primo gioco della partita, si è fatta poi annullare, nel game successivo, due occasioni per il contro-break.

Ritrovatasi quindi 2-0 sotto, è stata dapprima abile a rimontare l’avversaria e a riportarsi sul 2 pari; tuttavia non lo è stata abbastanza da impedire alla Bacsinszky il secondo break del parziale, e per riuscire a recuperare nuovamente (dopo il quarto game non ha più avuto chances sul servizio della giocatrice nativa di Losanna).

Il 6-4 col quale si è chiuso il parziale fotografa al meglio l’inizio di questo combattuto match: da un lato una “navigata” Timea, cinica ed esperta sulle palle break (messe a segno 2 su 2); dall’altro una Giorgi meno incisiva in risposta (concretizzata solo 1 palla break sulle 3 avute) e disastrosa al servizio, specie con la seconda (col quale ha vinto solo il 17% – 2/17 – dei punti).

La (momentanea) svolta della partita arriva all’inizio del secondo set: è nel quarto game, infatti, che la marchigiana è riuscita (grazie a un bellissimo dritto incrociato che l’ha fulminata) a breakkare la Bacsinszky e a prendere il largo, dapprima portandosi avanti 3-1, e poi – tenendo il servizio nel game successivo – 4-1. L’inerzia del match adesso sembra tutta dalla parte della venticinquenne azzurra.

Dopo aver ceduto a sua volta il servizio – e il momentaneo vantaggio – nel settimo game (fatale un rovescio affossato in rete sulla palla break), Camila è stata brava a non perdersi d’animo e strappare nuovamente, un’altra volta, la battuta all’elvetica: con una risposta vincente si è portata sul 5-3, a servire per il secondo parziale.

L’estenuante nono game, nel quale ha annullato ben cinque palle break, ha ulteriormente arricchito di pathos un set fino ad allora dominato sì da tanti gratuiti, ma anche da vincenti mozzafiato: si va al terzo e decisivo set.

Che, se possibile, è stato ancor più lottato e imprevedibile dei due precedenti. Si è aperto subito con una battaglia sui turni di battuta della Giorgi: immediato 2-0 per la svizzera, che si è fatta nuovamente raggiungere con un contro-break e poi ha tentato ancora una volta la fuga issandosi sul 4-2 nel momento cruciale; è da lì in poi che abbiamo assistito all’ennesima reazione, all’ultimo e quasi disperato moto d’orgoglio dell’italiana, capace dapprima di riportarsi sul 5-4 e poi di annullare 3 match points nel dodicesimo gioco, prima di capitolare definitivamente.

Il risultato finale di quest’oggi è duro, così come lo sono state le due ore e trenta di gioco in campo tra le due. Questa partita – come già detto – è stata dominata da tanti errori ma anche da tanti begli scambi impreziositi da vincenti degni di nota. Potremmo definire questo match esplicativo: ci ha mostrato chi è, nel bene e nel male, la Giorgi; una giocatrice senza vie di mezzo, come i suoi colpi, e che proprio per il suo tennis e per il suo modo di essere non sarà mai indifferente agli appassionati: la si può solo amare od odiare.

Continua la sua tradizione negativa a Melbourne, dove ha vinto solo 3 partite in carriera; per quanto riguarda la Bacsinszky arriva invece la decima vittoria in carriera nel torneo: adesso affronterà la Kovinic (che ha liquidato 6-0 6-4 S. Zheng) per approdare al terzo turno del torneo (raggiunto solo una volta, nel 2015).

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