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Tennis Atp Finals, i protagonisti: Marin Čilić

Marin Cilic - Foto Ray Giubilo

Marin Cilic è nato il 28 settembre 1988 a Medjugorje. In questa piccola cittadina dell’Erzegovina ha vissuto fino all’età di quattordici anni, prima di essere rapito dalla vita frenetica del tennis professionistico. Fin dai primi anni di carriera juniores, ha mostrato di possedere tutte quelle caratteristiche tecniche e fisiche, indispensabili per poter diventare un giocatore di livello. Attualmente, ricopre la posizione numero 7 del ranking mondiale.

Il campione croato è alto 1.98 cm e pesa circa 90kg. Secondo qualche attento osservatore del settore, nell’ultimo periodo, ha aumentato la propria massa muscolare ed il peso complessivo. E’ presumibile che ciò sia dovuto per migliorare la tenuta atletica negli sforzi prolungati. Cilic è sicuramente uno fra i giocatori più dotati del circuito, in grado di battere chiunque.  Da un punto di vista tecnico, il suo punto di forza è la battuta, in grado di garantire circa l’80% delle prime di servizio a punto. Tuttavia, alcune riviste specializzate hanno notato che il tennista croato manchi di aggressività nei momenti salienti degli incontri e che, di conseguenza, compia degli errori fatali proprio a servizio. Un altro colpo efficace è certamente il diritto, giocato da ogni posizione del campo, solitamente senza imprimere una grande rotazione, ma sempre potente ed insidioso. Per quanto riguarda il rovescio, questo tiro solitamente viene giocato di piatto, con ottimi risultati nelle accelerazioni lungo linea. Nei confronti del gioco a rete, vi è da dire, che Cilic ad inizio carriera si muoveva soprattutto da fondo campo. Negli anni più recenti, anche in virtù degli insegnamenti dell’oramai ex allenatore, Goran Ivanisevic, ha iniziato a proporsi in attacco, chiudendo le azioni di gioco di volèe. Per le sue caratteristiche tecniche e fisiche, Cilic sarebbe un giocatore letale qualora improntasse il proprio tennis prevalentemente nelle soluzioni a rete. Ma è sicuramente una situazione di gioco in cui deve migliorare. Le superfici dove si sente maggiormente a proprio agio sono quelle veloci.

Marin Cilic è diventato un tennista professionista nel corso della stagione 2004/5 ed è riuscito ad entrare fra i primi 100 giocatori del mondo nel 2007. Nello stesso anno ha debuttato nei tornei dello Slam e nelle maggiori competizioni mondiali,  facendosi notare fra i giocatori più forti del circuito: eliminando, in occasione della semifinale di san Pietroburgo, l’allora numero 4 del ranking, Nikolaj Davidenko. Da questo momento in poi, il tennista croato ha iniziato a scalare la classifica. L’anno della svolta può essere considerato il 2010, quando ha raggiunto la semifinale degli Australian Open, conquistando di conseguenza la nona posizione del ranking. Nel 2013 è incorso in una brutta battuta d’arresto, subendo una squalifica di vari mesi per doping. Ma Cilic non ha perso la tranquillità ed è tornato più forte che mai nell’anno successivo, disputando a grandi livelli tutti i tornei dello Slam. Di quella stagione, si ricorda, naturalmente, la storica vittoria agli US Open. Un successo, che ha rappresentato l’apice della carriera del croato ed in un certo qual modo una rivalsa, rispetto alla squalifica per doping scontata l’anno precedente. In quell’ occasione, era stato capace di battere Roger Federer in semifinale e Kei Nishikori in finale (per tre set a zero). Il 2015, invece, è stato un anno di transizione, a causa di un infortunio alla spalla che lo ha costretto a ridimensionare gli obiettivi stagionali. E, proprio agli US Open, nel momento in cui è sembrato poter ritornare sulla breccia, è stato nuovamente fermato da un guaio fisico, questa volta alla caviglia. Così ha dovuto cedere la semifinale a Djokovic.

L’ultima stagione, invece, è stata ricca di soddisfazioni, nonostante i successi siano arrivati tardi. All’inizio delle competizioni, il croato ha subito una serie di delusioni fino all’estate scorsa, tra cui le Olimpiadi. Ma poi ha iniziato una cavalcata inarrestabile. Nel torneo di Cincinnati, si è aggiudicato la vittoria della manifestazione contro Andy Murray, conquistando il suo primo Master 1000 in carriera. A Basilea si è imposto in finale su Kei Nishikori. Ed infine, a Parigi Bercy, ha superato in uno spareggio per l’ingresso alle “Finals”, il belga David Goffin. E successivamente, ai quarti, ha eliminato Novak Djokovic.

Negli ultimi tre anni, come è stato ricordato, Cilic è stato affiancato nella preparazione tecnica da Goran Ivanisevic, ma l’estate scorsa i due hanno deciso di sciogliere il loro sodalizio sportivo. Tutto ciò può essere dipeso dal fatto che si era ormai concluso un ciclo virtuoso. L’attuale allenatore di Cilic è lo svedese Jonas Bjorkman. Questi, sta cercando di concentrare il lavoro sulla dimensione psicologica del giocatore, perché possa trovare una maggiore continuità rispetto al gran numero di partite che si debbono disputare ad alti livelli. Inoltre, da un punto di vista tecnico, Bjorkman sta insistendo, e lo si nota, affinché il proprio giocatore si appropri di una dimensione tattica più vivace e predisposta all’attacco a rete.

Le Finals di Londra sono alle porte e tutto potrà accadere. Marin Cilic è senza ombra di dubbio da considerare come uno dei candidati per la vittoria finale. Anche se Andy Murray, in questo momento, ha probabilmente qualcosa in più degli altri.

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