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Tennis, Atp 500 Dubai: Murray fa 45, battuto Verdasco in due set

Andy Murray - Foto Ray Giubilo

Il numero 1 al mondo Andy Murray supera 6-3 6-2 lo spagnolo Fernando Verdasco (n°35 Atp) nella finale del Duty Free Tennis Championships, conquistando per la prima volta in carriera l’Atp 500 di Dubai, dopo la finale persa da Federer nel 2012. Per lo scozzese si tratta del quarantacinquesimo titolo in carriera.

Quattordicesimo confronto diretto tra i due, con il britannico capace di imporsi finora in ben dodici occasioni. L’unica vittoria di Verdasco risale degli Australian Open 2009, edizione magica e maledetta al tempo stesso per l’iberico, che in quell’occasione venne fermato solo al termine di una semifinale spettacolare con il poi vincitore Rafael Nadal.  Nel torneo odierno cammino abbastanza accidentato per entrambi verso la finale, con il n°1 del mondo impegnato seriamente da uno splendido Kohlschreiber nei quarti di finale, mentre per Verdasco è arrivato in due occasioni il set decisivo, prima con Bautista Agut agli ottavi e ieri con Robin Haase in semifinale.

Nel primo set i game iniziali sono di rodaggio, nessuno riesce a tenere la battuta fino al quarto gioco quando con un ace Verdasco si porta in vantaggio sul 3-1. Lo scozzese è abbastanza falloso, anche con il suo proverbiale rovescio, e il servizio per il momento non lo aiuta. Nel sesto game però Verdasco cede nuovamente la battuta, complice una gran risposta di Murray sulla prima delle tre palle-break a sua disposizione. Sul 3-4 e servizio Verdasco spreca un vantaggio cospicuo, perdendo un game che lo vedeva avanti 40-0 e consegnando un break dal sapore amarissimo allo scozzese, che a questo punto sul 5-3 serve per il set e chiude 6-3 un primo parziale dove non ha tuttavia giocato al suo meglio.

Nel secondo parziale la rottura avviene nel terzo game, quando Murray mette la freccia e con un gran passante di dritto fulmina il madrileno, portandosi 3-1 e ottenendo il break in un game che ha messo in luce tutte le sue qualità, sia tecniche che atletiche. Il trentatreenne spagnolo continua a dare segni di nervosismo tra un punto e l’altro, alternando giocate spettacolari a errori molto banali per uno del suo calibro. Nel settimo game Verdasco è costretto ad annullare due palle break, sparando anche un ace a 220 km\h, ma non è abbastanza per contrastare la continuità del britannico, che pur non facendo troppe giocate spettacolari si porta sul 5-2 e si trova a servire per il match.

Nel game decisivo Murray mostra tutta la sicurezza di cui gode il suo tennis in questo straordinario momento di forma, e chiude in un’ora e tredici minuti 6-3 6-2 una finale che non ha mai avuto storia, tranne forse per i primissimi game del match.

Per Murray è la nona vittoria a livello di tornei Atp 500 in carriera, oltre al 45°esimo successo in totale. Fernando Verdasco invece perde la sua quindicesima finale (a fronte di sette titoli), la terza in un 500. Da lunedì tuttavia l’iberico tornerà nei primi 30 giocatori del mondo, lui che non esce dalla top 100 dall’ormai lontanissimo marzo del 2004

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