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Nella notte giornata di quarti di finale nell’ATP 250 di Houston: sulla terra texana passano in 2 set le prime 3 teste di serie del torneo, assieme a loro in semifinale un Juan Monaco finalmente competitivo dopo il lungo stop per infortunio. L’argentino, dopo aver battuto Melzer e Paire, supera infatti abbastanza a sorpresa anche il finalista del 2015 Sam Querrey, che tra l’altro si era espresso su alti livelli negli ultimi 2 mesi: il tennista di Tandil è protagonista di un match solidissimo, che porta a casa col punteggio di 6-4 6-4 sfruttando la giornata non proprio felice al servizio del rivale, breakkato nel quinto game del primo set e in apertura del secondo.
In semifinale dovrà vedersela con un Feliciano Lopez apparso rigenerato, dopo lo scivolone al primo turno di Miami: lo spagnolo, dopo aver eliminato Donald Young agli ottavi, fa fuori con altrettanta facilità un altro giocatore di casa, Tim Smyczek che invece aveva fatto benissimo in Florida. 6-2 6-3 il punteggio finale, con Feliciano praticamente perfetto al servizio e bravissimo a mettere pressione ogni volta che Smyczek non metteva in campo la prima palla.
Nella parte alta del tabellone avanzano invece 2 atleti di casa: contro un coriaceo Hyeon Chung soffre parecchio John Isner, che nel primo set deve annullare ben 4 palle break nel quinto game, sfruttando come al solito le sue armi prioritarie, servizio e dritto. Gli altri turni di battuta scivolano via molto velocemente e l’inevitabile conclusione al tie-break premia l’esperto americano, che capitalizza al massimo l’unico mini break del gioco decisivo. Anche nel secondo set Chung ha di che recriminare, dal momento che perde il servizio al quinto game alla prima (ed unica) palla break concessa nel match, per poi vedersi annullare 3 palle del controbreak nell’ottavo gioco: Isner controlla facilmente nel finale di set e porta a casa la partita col punteggio di 7-6(5) 6-4.
Nell’ultimo, nonchè (sulla carta) più interessante quarto di finale, il campione in carica Jack Sock gioca alla grande contro un Marcos Baghdatis che ne i primi 2 turni aveva lasciato solo le briciole ai malcapitati Schwartzman e Verdasco: a differenza del cipriota, che daltronde in carriera ci ha abituato ad alti e bassi clamorosi, Sock è concentratissimo fin da subito e, non a caso, piazza i 2 break che decideranno l’incontro entrambi in apertura di set. Baghdatis è in giornata no, troppo frettoloso e impreciso per poter impensierire il detentore del titolo, che concede la miseria di una palla break in tutto il match, imponendosi per 6-4 6-4 in 1 ora e 21 minuti di gioco.