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Roland Garros, Djokovic: “Un sogno realizzato”. Tsitsipas replica: “Vorrei vincere la metà di te”

Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

È un sogno che si è realizzato, ancora una volta. Ringrazio il pubblico, anche oggi un’atmosfera stupenda. Ringrazio tutto il mio staff, i miei genitori, mia moglie; penso agli ultimi due match contro due giocatori fantastici, non è stato facile fisicamente e mentalmente, ma ho avuto grande fiducia nelle mie capacità. Queste sono le parole di Novak Djokovic, entusiasta dopo la conquista del Roland Garros 2021 ai danni di Stefanos Tsitsipas, dopo cinque set intensi. Il numero uno al mondo ha completato il Double Grand Slam, ottenendo ogni Major per due volte, superando la concorrenza dei migliori tennisti di sempre. Il giovane greco, avversario in finale di Djokovic, dal canto suo ha replicato: “Spero di ottenere almeno la metà dei tuoi titoli”, riferendosi appunto al campione di Belgrado. Dichiarazioni significative di entrambi, probabilmente di maggior valore quelle dell’ellenico, per comprendere l’eccezionalità dei traguardi raggiunti da Djokovic, arrivato a 19 Slam in carriera.

Sono felice e davvero onorato di essere il primo nella storia a vincere almeno due volte tutti i quattro Slam – ha aggiunto Djokovic -. Non potrei essere più fiero di ciò che ho fatto negli ultimi tre giorni: è sicuramente uno dei tre risultati più importanti della mia carriera“. “Ho vinto una battaglia di quattro ore e mezza contro Rafa Nadal sul suo campo e ieri non mi sono allenato, così da avere più energie possibile per una nuova sfida contro Tsitsipas – ha proseguito il serbo – Per lui era la prima finale, non aveva nulla da perdere, e anche per questo poteva essere pericoloso“.

Sotto di due set il serbo ha vinto in rimonta :”Mi aspettavo una buona partenza da parte sua e così è stato. Nei momenti delicati ha giocato meglio e nel secondo set io sono calato permettendogli di dominarmi. Poi sono uscito dal campo, come successo nel match con Musetti, e al mio rientro ero un giocatore diverso. Ho trovato un break in avvio di terzo set, sono entrato nella sua testa, ho iniziato a muovere meglio la palla e il match è girato“. “Quando sono rientrato negli spogliatoi – ha proseguito Djokovic – nella mia testa c’erano due voci. Una, particolarmente forte, mi diceva che non ce l’avrei potuta fare, che ormai era andata. Ma ho deciso di ascoltare la voce che invece mi suggeriva di continuare a provarci. Ripetendomi che ce la potevo ancora fare“.

Djokovic guarda già al futuro e vuole il Golden Slam: “Ho ottenuto dei risultati che molta gente non credeva possibili. Invece tutto è possibile, e mi sono messo in una buona posizione per puntare al Golden Slam (oltre a Wimbledon e Us Open dovrebbe vincere anche le Olimpiadi, ndr). Ero nella stessa posizione anche nel 2016 ma persi presto a Wimbledon. Sono felice si possa tornare a giocare a Wimbledon, dove ho vinto nel 2018 e nel 2019. Mi auguro di poter allungare la striscia di successi“.

Nole ha poi sottolineato l’importanza dell’aspetto psicologico: “Il lavoro mentale sia importante al pari di quello fisico. Il tennis è uno sport individuale, e non hai nessuno su cui poter fare affidamento. Hai il supporto del tuo team, ma in campo sei da solo. Se non riesci a tirarti fuori da certe situazioni, come io ho saputo fare oggi, il match è andato. Questo è il motivo per cui credo che il lavoro mentale sia importante al pari di quello fisico. Gli ho dedicato molto tempo, e ha pagato“. “Non ho mai pensato che raggiungere i 20 Slam di Nadal e Federer fosse impossibile – ha concluso Djokovic – Anche se a dire il vero me ne manca ancora uno, e loro continuano a giocare. Ma continuerò a inseguirli a partire da Wimbledon, concentrandomi sul mio percorso e non su di loro“.

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