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Roland Garros 2022, test Pegula per Swiatek: Ruud e Rune oro di Scandinavia

Holger Rune
Holger Rune - Foto Ray Giubilo

Nel day 11 del Roland Garros 2022 i due tabelloni si allineeranno alle semifinali. In campo i due quarti di finale della parte alta femminile ed i due della parte bassa maschile. Il Court Philippe-Chatrier sarà aperto dal derby russo tra Daria Kasatkina e Veronika Kudermetova. A seguire la sfida tra l’americana Jessica Pegula e la polacca Iga Swiatek, a caccia del secondo alloro a Parigi e con Venus Williams nel mirino. Successivamente sarà la volta degli uomini. Andrey Rublev cercherà di domare un Marin Cilic versione US Open 2014. Stesso discorso per il norvegese Casper Ruud, che avrà vita dura contro l’impeto del classe 2003 danese Holger Rune. Diamo un’occhiata a tutti gli spunti principali di quest’undicesima giornata.

DASHA VS VERONIKA – Il Roland Garros 2022 ci ha restituito ufficialmente Daria Kasatkina. Quest’ultima è tornata tra le migliori otto dello Slam parigino a quattro anni di distanza dall’ultima volta. Nel 2018 aveva fatto quarti anche a Wimbledon prima di sprofondare in un periodo buio contraddistinto da scarsa forma fisica e non troppa voglia di pensare al tennis. Vederla così avanti in un palcoscenico così importante può solamente far piacere anche se a Roma le avvisaglie c’erano già state.

Nella capitale francese ancora deve perdere un set o addirittura più di tre giochi all’interno dello stesso set. Adesso trova la connazionale Veronika Kudermetova, venticinquenne alla prima volta così avanti in uno Slam. Per arrivare fin qui ha sfruttato anche un pizzico di fortuna visto il ritiro di Paula Badosa durante il loro match di terzo turno. Sarà interessante soprattutto vedere il contrasto di stili tra una giocatrice che propone sempre palle diverse alle avversarie ed un’altra che invece dispone di un gioco nettamente più monocorde.

VENUS NEL MIRINO – Iga Swiatek sta dimostrando a tutti che può cambiare il contesto ma la sua voglia di successo non è ancora paga. Eppure nelle ultime due uscite sono arrivati i primi segnali di umanità da parte della polacca, come ha ribadito anche la rabbiosa esultanza al termine del match vinto in tre set contro la cinese Qinwen Zheng. Adesso sono trentadue le vittorie consecutive, proprio come quelle della belga Henin. L’obiettivo ora sono le trentacinque di Venus Williams, per quella che rappresenta la striscia più lunga dal 2000 ad oggi.

Per farlo basta vincere le ultime tre partite del Roland Garros, trofeo che per lei rappresenterebbe il bis dopo averlo già sollevato al cielo due anni fa. Pensare ad un suo crollo contro l’americana Jessica Pegula è difficile. Quest’ultima sta disputando il miglior tennis della sua vita ma non sembra avere le carte in regola per impensierire la polacca, da cui quest’anno ha perso in due set nella semifinale del Miami Open. C’è da dire che la statunitense ha già fatto molti piazzamenti interessanti in questi primi cinque mesi: dai quarti di finale agli Australian Open alla finale di Madrid. Oggi però si gioca sul terreno di Iga.

OCCHIO A MARIN – Quando arriva nelle fasi finali di un torneo va sempre tenuto bene in conto. Soprattutto questa volta al Roland Garros, dove sta disputando il miglior tennis su terra battuta della propria vita. Si tratta del croato Cilic, tornato improvvisamente il giocatore di quelle calde serate di settembre di otto anni fa. Impressionante soprattutto il suo rendimento al servizio. Su cinquantaquattro turni di battuta, infatti, ne ha persi solamente quattro in tutto il torneo. Ne sa qualcosa il numero due del mondo Daniil Medvedev, letteralmente ridicolizzato negli ottavi di finale.

Partirà lui favorito anche contro l’altro moscovita Andrey Rublev, arrivato a questa fase con molte più ombre che luci e soprattutto grazie al ginocchio sinistro di Jannik Sinner. Il numero sette del mondo non si sta distinguendo per continuità allo Stade Roland Garros. In tutte le sue quattro uscite ha perso sempre un set. Quello che colpisce di questo giocatore è soprattutto la mancanza di nuovi elementi in un tennis che, ormai da qualche anno, è sempre lo stesso su tutte le superfici. In palio c’è la sua prima semifinale a livello Slam dopo quattro quarti di finale negli ultimi cinque anni.

SCANDINAVIAN POWER – Si tratta del match a cui tutti guardano con più simpatia in questo day 11 del Roland Garros ma anche quello più interessante a livello tecnico. Si scontrano infatti due perfetti interpreti della superficie. Se molti si aspettavano Casper Ruud, quasi nessuno avrebbe pensato di trovare anche il classe 2003 Holger Rune. Norvegese uno, danese l’altro, i due sono i perfetti rappresentanti di una Scandinavia che, mai come in questo periodo, si sta scoprendo sempre più terraiola. Si gioca per la storia: mai nessuno dei due Paesi è riuscito ad issarsi fino alla semifinale dello Slam parigino. Il numero otto del mondo è il favorito sia per un discorso di esperienza sulla superfici sia in virtù degli scontri diretti (3-0).

C’è da dire che però il loro ultimo confronto a Monte Carlo si è rivelato una battaglia: 7-6(4) 7-5. Rune può vantare dalla sua quella spensieratezza d’animo che l’ha accompagnato sia nel primo turno contro Shapovalov sia negli ottavi di finale contro Tsitsipas. Proprio il greco l’ha definito “tennista emozionale”, capace già giovanissimo di giocare in maniera così coinvolgente da essere amato e trainato dalle folle. Bisognerà vedere soprattutto la reazione fisica per uno che di partite sui cinque set non ne ha giocate tante nel corso della carriera. Chi è tirato a lucido da questo punto di vista, invece, è proprio Ruud, come si è visto in particolare nel quinto set contro il nostro Lorenzo Sonego.

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