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Internazionali BNL 2016, Novak Djokovic: “L’arbitro? Voleva mostrare la sua autorità. Complimenti a lui”

Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

Scuro in volto come il cielo di Roma. Novak Djokovic non ha digerito la decisione del giudice di sedia argentino, Damián Steiner, di non sospendere la partita ad inizio secondo set. Il serbo è arrivato alla finale degli Internazionali BNL d’Italia stanco, dopo vere e proprie maratone disputate nei giorni scorsi contro Bellucci, Nadal e Nishikori che l’hanno privato di energie fisiche e mentali. Quest’oggi un epilogo giusto per quanto mostrato sul campo da gioco, un duplice 6-3 a favore di Andy Murray che non ammette diritto di replica. Un po’ di riposo e via per la Francia, destinazione Parigi: il Roland Garros oramai è alle porte.

“Sapevo che sarebbe stata difficile oggi per me, soprattutto contro Andy che stava disputando un torneo di alto livello. Non ho mai pensato al fatto che mi sentissi stanco anche se era vero. Ho avuto due lunghe settimane, soprattutto negli ultimi due giorni. Per competere con lui bisogna scambiare molto e se hai poche energie diventa difficile. Ha meritato di vincere Andy, c’è poco altro da dire. È stato il giocatore che ha espresso il miglior tennis questa settimana”.

“Al Roland Garros le condizioni sono un po’ più veloci. Andy arriverà all’appuntamento in grande forma e sono sicuro anche molto motivato. Tutto sommato arrivo bene anche io, nonostante l’uscita prematura a Montecarlo. Ho bisogno di questi risultati, vincere tornei o fare finali. Ho ottenuto quel che cercavo, ovvero fare un sacco di partite per trovare fiducia in vista di Parigi”.

“Murray? Gli ho fatto i complimenti e gli auguri per il compleanno. Gli ho consigliato di godersi la famiglia sapendo che moglie e figlia erano qui a Roma. Da giovane papà so quanto è importante avere l’affetto delle persone che ami quando sono in giro con te per il circuito”.

“Non ho chiesto di rinviare la partita ma qualche minuto in più di pausa per fare in modo che si facesse qualcosa per il campo. Il campo era pesante e quasi fangoso nei pressi delle righe. In tre partite ho rischiato di farmi male alla caviglia più volte. È ridicolo che un giudice di sedia con le scarpe casual e non da tennis faccia scivolare il piede sulla riga per dire se si può giocare o meno. L’arbitro era in forma oggi, voleva mostrare la sua autorità. Complimenti a lui”.

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