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Next Gen Atp Finals 2021: gli avversari di Musetti presentati da coach e giocatori

Allianz Cloud, ATP Next Gen Finals 2019 - Foto Adelchi Fioriti

Grandi prospetti in ascesa e giovani talenti ancora poco noti al grande pubblico. Questa divisione caratterizza l’entry list della quarta edizione delle Next Gen ATP Finals, evento che in poche stagioni si è affermato come tappa fissa per i protagonisti del futuro, basta pensare che ben cinque dei partecipanti alle prossime Nitto ATP Finals hanno disputato la rassegna meneghina tra il 2017 ed il 2019. 

Non ha bisogno di presentazioni il nostro Lorenzo Musetti che dopo essersi affermato a ridosso della top 50 mondiale, ha guadagnato agevolmente la qualificazione al torneo di casa. Ben noti anche Carlos Alcaraz e Sebastian Korda, che in stagione si sono adornati con il primo titolo nel circuito maggiore: rispettivamente quelli di Umago e Parma. Lo spagnolo e l’americano sono stati però preceduti dall’argentino Juan Manuel Cerundolo che ad inizio stagione da numero 335 del mondo si è imposto contro ogni pronostico al Cordoba Open. Il fratello minore di Francisco ha poi proseguito la sua stagione a livello Challenger, dove il connazionale Sebastian Baez ha sbarcato il lunario con 5 titoli. Vicino ad eguagliarlo, il classe 2003 Holger Rune, altro potenziale predestinato che ha acquisito parecchia notorietà con il set strappato a Novak Djokovic nel primo turno degli US Open. Chiudono il field Brandon Nakashima e Hugo Gaston, entrambi autori di buoni risultati in stagione, i due si contendono anche il premio virtuale di “migliore mano del torneo”, forse proprio contro il nostro Musetti.

L’obiettivo di Sportface è quello di guidarvi alla scoperta di ogni singolo protagonista. Per farlo nel migliore dei modi abbiamo scelto di affidarci a chi questi giocatori li ha affrontati in campo.

GRUPPO A

Carlos Alcaraz

Carlos Alcaraz Garfia - Foto Marta Magni/MEF Tennis Events
Carlos Alcaraz Garfia – Foto Marta Magni/MEF Tennis Events

“Carlos l’ho affrontato la prima volta a Montpellier, credo fosse per lui uno dei primi match indoor, tant’è che dopo il primo set si è trovato in grande difficoltà. Fa un po’ ridere pensando a come l’ho visto giocare recentemente su quella superficie. Ad ogni modo l’ho affrontato un paio di mesi dopo ad Estoril e mi ha distrutto: colpisce la palla in modo pulito, veloce e potente. Per me non è stata una sorpresa perché lo avevo già visto in Australia e sapevo di cosa poteva essere capace, in Portogallo ho semplicemente avuto modo di provarlo sulla mia pelle. Questo ragazzo è talmente bravo che la gente tende a dimenticarsi di quanto sia giovane. La classifica parla per lui, è numero 32 del mondo e credo abbia il potenziale per vincere slam e diventare numero uno del mondo. [Tallon Griekspoor]

Ho giocato contro Alcaraz sulla terra e quella credo possa diventare la sua superficie preferita, anche se adesso dice di trovarsi meglio indoor. In generale gioca già bene ovunque, ma una cosa che potrebbe fare in futuro è variare di più. Carlos cerca spesso il dritto e quando si muove su quel colpo fa male. La cosa che mi ha impressionato maggiormente è però la pesantezza e lo spin che la sua palla ha sul rosso. Al tempo ho invece trovato un po’ carente il suo servizio, ma dal match di Trieste è passato un anno e mezzo. In tv ho già visto che le cose sono cambiate: ha fatto un passo avanti in battuta. Come giocatore cresce di settimana in settimana, è già vicino alla top ten e come Sinner è un potenziale pluri vincitore slam”. [Matteo Viola]

Brandon Nakashima

Brandon Nakashima
2021 BNP PARIBAS OPEN,Indian Wells,CA
Brandon NAKASHIMA (USA)
Photo © Ray Giubilo

“Nakashima l’ho affrontato e battuto due volte, in entrambe le occasioni in situazioni a me favorevoli: la prima “indoor carpet” a Ismaning e poi sulla terra di Cagliari. Brandon è un giocatore che sfodera il suo miglior tennis sul cemento all’aperto, questa sarà la superficie che gli darà più gioie. Da fondo campo ha un’ottima base, è un po’ leggero ma quando si mette a scambiare sbaglia poco. Con i fondamentali è lineare, gioca meglio il rovescio anche se dal centro incide poco. In battuta ha una buona prima, ma la seconda è ancora attaccabile e ha poche variazioni: troppo spesso si affida al kick”. [Matteo Viola]

Juan Manuel Cerundolo

Juan Manuel Cerundolo – Foto Lorenzo Ercoli

Cerundolo sulla terra è molto ostico, legge bene la palla, sa sempre dove andare, ha buoni colpi e dà molto spin alla palla. Quando sta bene fisicamente è un giocatore molto difficile da battere. In ottica Next Gen ATP Finals, la superficie sarà sicuramente un’incognita per lui perché è un giocatore che tende a posizionarsi molto indietro, lasciando scendere la palla. Il servizio inoltre non è velocissimo ed i colpi non sono potenti, ma allo stesso tempo sbaglia poco e legge il gioco molto bene. Come tutti i ragazzi della nostra fascia d’età ha grandi margini di miglioramento, ma a Milano probabilmente parte dietro a tutti”. [Giulio Zeppieri]

“Ho giocato contro Cerundolo ad inizio anno in un $15.000 ad Antalya ed onestamente non credo di essere l’unico sorpreso di vederlo già nei primi 100. Lui gioca sicuramente bene, anche se personalmente apprezzo di più il fratello Francisco. Juan Manuel sta molto indietro in campo, il servizio è attaccabile ed il rovescio ha traiettorie molto alte. Sulla terra però si piazza lì e non sbaglia mai, agonisticamente è un cagnaccio e per di più è mancino. Il suo colpo migliore è il dritto e lo gioca molto bene anche a sventaglio. Lui e Baez però la vera differenza la fanno sul piano fisico e mentale”. [Raul Brancaccio]

Holger Rune

Holger Rune - Foto Marta Magni/MEF Tennis Events
Holger Rune – Foto Marta Magni/MEF Tennis Events

Sicuramente non devo essere io a dire che Holger gioca bene ed è un buonissimo prospetto. A San Marino prima di farmi male stavo giocando molto bene contro di lui, mi sono trovato a condurre 6-2 4-0, lui però è comunque stato bravo a non mollare. In campo colpisce la palla molto bene, deve migliorare un po’ di mano specialmente dal lato del dritto che è un colpo un po’ più costruito; il rovescio è invece naturale. Fisicamente non gli si può dire niente, è un classe 2003 ed è impostato benissimo. Il grande salto lo può fare a livello mentale, perché ha un po’ ancora l’atteggiamento del giocatore junior. Si lamenta spesso guardando il coach e la madre, questa è la critica che forse posso muovere. Attualmente credo che lui sia meglio sulla terra che sul veloce, perché su una superficie lenta ha più tempo per giocare i colpi”. [Salvatore Caruso]

GRUPPO B

Sebastian Korda

Sebastian Korda e Giammaria Manghi (Regione Emilia-Romagna) - Foto Marta Magni/MEF Tennis Events
Sebastian Korda e Giammaria Manghi (Regione Emilia-Romagna) – Foto Marta Magni/MEF Tennis Events

“Arthur ha giocato contro Korda nelle qualificazioni del Masters 1000 di Madrid. Conosco Sebastian da diverso tempo e prima di quel match lo avevo già visto più volte in campo: sono impressionato dalla maturità che il suo tennis ha raggiunto quest’anno. Il rovescio è per me il suo colpo migliore, è solido e muove bene la palla da quel lato: può mettere pressione, può attaccarti o può aprirsi gli angoli e poi affondare lungolinea. Gioca bene anche dal lato del dritto, ma quando gioca per vie centrali ti dà l’occasione di entrare con i piedi in campo e forzarlo all’errore. Il suo servizio è ottimo, spesso dopo la prima può giocare colpi facili. Tornando sulla vittoria di Madrid devo dire che io e Cazaux siamo arrivati lì una settimana prima e ci siamo adattati presto all’altitudine, mentre altri giocatori sono arrivati un po’ all’ultimo: questo ci ha dato sicuramente un vantaggio. Per quanto riguarda Korda sono certo che continuerà a migliorare nei prossimi anni”. [Boris Vallejo, coach di Arthur Cazaux]

Sebastian Baez

Sebastian Baez - Foto Gastón Cuello CC/SA 4.0
Sebastian Baez – Foto Gastón Cuello CC/SA 4.0

“Baez ha una buona intensità ed un’ottima velocità di palla. Sa essere solido ma non è uno che tiene troppo e prova ad essere aggressivo quando può. Forse gioca un filo troppo dietro e se l’avversario comanda tende a rifugiarsi; quando l’altro è poco aggressivo invece prende le redini. Il servizio è normale, ma in uscita con il dritto spinge sempre e fa danno. Poi come tanti argentini è un lottatore: devo dire che mi piace come gioca. Nella finale di Kiev ho giocato in maniera molto offensiva per batterlo”. [Franco Agamenone]

“Ho giocato la finale contro Baez a Bratislava, eravamo entrambi in ottima forma. Lui è un giocatore solido e ti fa giocare tante palle. Sulla terra si muove bene, per certi versi mi ricorda un po’ Schwartzman ed in campo sa come essere pericoloso”. [Tallon Griekspoor]

Baez secondo me ha un ottimo potenziale, ma ad essere onesto non mi aspettavo di vederlo vincere 5 titoli Challenger quest’anno. Lui mi ha dato l’impressione di essere solidissimo e ha un ottimo rovescio, mentre il dritto non mi è sembrato fluidissimo anche se è poi efficace. Non tira tanti vincenti però ti fa muovere tanto per il campo ed è soprattutto fortissimo a livello fisico e mentale, quindi è sempre difficile affrontarlo perché devi giocarti ogni punto. Il servizio nonostante l’altezza è discreto, sul cemento forse lo vedo un filo meglio rispetto a Cerundolo. [Raul Brancaccio]

Hugo Gaston

Hugo Gaston - Foto Philippe Millereau / KMSP / DPPI CC BY-NC-ND 2.0
Hugo Gaston – Foto Philippe Millereau / KMSP / DPPI CC BY-NC-ND 2.0

“L’ho affrontato in Lione, vinsi il primo set e mi ritirai nel secondo. Stavo giocando bene contro di lui, il mio coach lo conosceva dai tempi del circuito juniores e mi aveva messo in guardia. Non serve fortissimo, ma poi si difende in maniera egregia ed è un giocatore dall’ottima mano, Adesso forse è facile dire che farà una buona carriera, ma già negli scampoli di match che abbiamo giocato avevo intravisto un grande potenziale. Lo voglio ripetere, si difende in maniera strepitosa”. [Tallon Griekspoor]

Da francese conosco bene Hugo, si è allenato diverse volte anche con Cazaux. Questo ragazzo legge molto bene il gioco, si muove velocemente e non spende tante energie in campo. È un giocatore che varia molto, ha una buona mano, gioca un ottimo dropshot, anche se a volte magari esagera. Spezza il ritmo dell’avversario, sa anticipare bene la palla quando vede il rivale fuori dal campo. Ultimamente sta semplificando il suo gioco, questo è un bene perché prima si perdeva un po’ nella grande vastità di scelte a sua disposizione. Tanti giocatori contro di lui si sentono sottopressione, perché quando lo affronti non hai certezze”. [Boris Vallejo, coach di Arthur Cazaux]

“Gaston è molto talentuoso, tiene tanto e a volte sta un po’ indietro. Fa tante palle corte, anche quando magari ha la palla per attaccare e questo forse ogni tanto lo ha reso un po’ prevedibile. Ho provato a mettergli sempre pressione e ha funzionato nel match vinto a Napoli, forse solo nel secondo set ho perso un po’ il focus. In generale è un avversario difficile perché ha una facilità di gioco pazzesca e a tratti emerge prepotentemente, sa fare di tutto e per di più è mancino”. [Franco Agamenone]

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