[the_ad id=”10725″]
Se è vero che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”, Mirka Vavrinec merita un posto nella storia del tennis. Moglie/agente del campione Roger Federer, madre dei suoi quattro gemelli e compagna di tante vittorie e delle ultime sventure (l’elvetico, per problemi al ginocchio, tornerà sui campi nel 2017). Onnipresente alle partite del marito, con una sobrietà che stona con l’esibizionismo della “collega” Wanda Nara, che gestisce le fortune dell’attaccante interista Mauro Icardi. Solo una volta è stata accusata di “tifare troppo”. Nella semifinale pazzesca del Master londinese del 2014, quando Wawrinka fallì quattro matchpoint, perse e si arrabbiò con Mirka. Poi tutto scemò dopo che la Svizzera conquistò l’insalatiera della Davis.
Ma la signora Vavrinec, nel lontano passato, tentò la via dell’agonismo. Nata il 1 aprile del 1978 a Bojnice, terra dell’ex Cecoslovacchia, si innamorò della racchetta grazie a Martina Navratilova. La vide giocare nel torneo tedesco di Filderstadt e volle imitarla. L’idolo di gioventù, come segno di riconoscimento, le mandò una racchetta. La ragazzina destrorsa cominciò a palleggiare. Ma falcidiata dagli infortuni, giunse al massimo alla 76esima posizione del Ranking Wta. In tanti però credettero che, senza i problemi fisici, avrebbe potuto piazzarsi fra le prime venti. All’età di due anni, per colpa delle guerre che mortificano la patria d’origine, emigra con la famiglia in Svizzera e ottiene la cittadinanza.
All’Olimpiade di Sydney del 2000, incontra l’uomo che cambierà per sempre il suo destino. Si chiama Roger Federer e sarà uno dei miglior tennisti del decennio. Due anni dopo i giochi, la tennista annuncerà il suo ritiro dalla scene. Tre titoli Itf da singolarista tutti collezionati sul finire del Novecento. Il primo nel 1997 sul cemento di Tel Aviv, il secondo sulla terra battuta svizzera di Kosters-Serneus e l’ultimo sul duro di Clearwater, in Florida. Le più belle gioie arriveranno nei decenni successivi, quando sarà la presenza immancabile di 17 slam e di una lunga serie di record abbattuti.
Donna paziente, pacata, che ha contribuito a costruire il mito Federer. Un giocatore diventato irresistibile proprio perché non si concede scappatelle o invasione di vita familiare. E la sua signora, anche se l’attuale momento è complicato, ha tanti motivi per sperare in un futuro sereno.