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Masters 1000 Miami 2019: altra battuta d’arresto per Djokovic, sconfitto in rimonta da Bautista

Novak Djokovic
Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

Novak Djokovic viene rimontato e sconfitto da Roberto Bautista-Agut agli ottavi di finale del Masters 1000 di Miami 2019. Altra importante battuta d’arresto per il numero uno al mondo dopo la sconfitta prematura con Kohlschreiber a Indian Wells. Lo spagnolo rinasce dopo l’interruzione per pioggia ed elimina un’opaca versione del serbo, lontano dalla forma degli Australian Open. Punteggio finale di 1-6 7-5 6-3 in due ore e mezza di gioco.

IL TABELLONE

GLI HIGHLIGHTS

LA CRONACA – Fin da subito è chiaro l’andamento della partita. Al servizio Nole è incisivo ma non troppo. Parecchi punti arrivano per demerito dello spagnolo, incapace di tenere il ritmo da fondo campo. Doppio break dopo circa 15 minuti: non sembra voler concedere nulla il numero 1 del seeding. Reazione d’orgoglio dell’iberico, che toglie in maniera provvidenziale la casella dello 0 dal suo punteggio. Ciò non impedisce a Nole di conquistare il primo parziale per 6-1, dopo 33 minuti esatti di dominio puro.

Nel secondo set sembra poter continuare la propria striscia Djokovic, ma si ritrova di fronte un nuovo Bautista, decisamente più solido e attaccato alla partita. Break e controbreak nei primi due game. I due mantengono i propri turni di servizio fino al 5-4 per lo spagnolo, momento in cui il gioco viene interrotto per pioggia. Uno scroscio temporaneo in quel di Miami, interrompe la sfida per soli 30 minuti. Al rientro in campo Nole non imprime un ritmo differente, anzi lascia spazio a qualche buona giocata del rivale. Break decisivo nel dodicesimo gioco: Bautista capovolge un match, in avvio senza storia, e prolunga tutto al set decisivo.

Nel parziale decisivo Bautista ritorna sui livelli di inizio stagione, in cui aveva stupito tutti, battendo proprio Djokovic nella semifinale di Doha. Atteggiamento spesso insofferente e nervoso del serbo, più volte in cerca di uno sguardo dal proprio angolo presenziato da Vajda. Nel sesto gioco l’iberico mette a segno il break decisivo, mantenendolo con personalità e autorità. Ko che brucia per il giocatore di Belgrado, per una trasferta americana decisamente insufficiente.

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