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Lorenzo Musetti: “Spero di ricevere meno pressioni rispetto a Quinzi. A lui non hanno fatto bene”

Lorenzo Musetti - Foto Ray Giubilo

DALL’INVIATO A BERGAMO

Lorenzo Musetti a quasi un mese di distanza dal successo negli Australian Open Junior fa il suo debutto nel circuito Challenger. Il tennista classe 2002 ha ricevuto una Wild Card per il Trofeo Faip di Bergamo, Sportface ha colto l’occasione e lo ha intervistato al Pala Agnelli, campo di gioco principale della manifestazione. Musetti nato a Carrara il 3 marzo 2002 per intraprendere la carriera tennistica si è spostato a La Spezia per mettersi sotto l’ala del maestro Simone Tartarini che lo segue tuttora. Mi alleno a La Spezia con il mio maestro Simone Tartarini da quando avevo nove anni. Attualmente gioco ancora in Liguria anche se metà della settimana la passo nel centro federale di Tirrenia dove da quest’anno ho iniziato a lavorare con il preparatore atletico Roberto Petrignaniqueste le parole del ragazzo che continua comunque a svolgere il lavoro quotidiano con la stessa guida di sempre: La parte importante del lavoro viene svolta con Simone anche quando siamo nelle ottime strutture di Tirrenia – afferma Musetti che poi racconta il lavoro svolto in inverno per la stagione 2019 – Abbiamo lavorato principalmente sui colpi di partenza. Poi ho svolto un’importante preparazione sulla parte atletica dove son cresciuto. Anche il servizio sta dando i suoi frutti, più sale il livello più saranno importanti le percentuali. Qui a Bergamo non ho servito benissimo però in generale sono contento dei risultati che sto ottenendo con questo colpo”.

Musetti è salito alla ribalta con la finale degli U.S Open junior prima e il successo ottenuto nel torneo down-under poi. Le due esperienze però sono intervallate quella meno positiva dell’Olimpiade Juniores di Buenos Aires dove Lorenzo non è riuscito ad ottenere i risultati sperati: “Prima dei Giochi Olimpici di Buenos Aires ho giocato tanti tornei consecutivi e ho viaggiato molto. In meno di un mese da New York mi sono spostato a Budapest per la Coppa Davis Under 16 e poi sono andato in Sud America. Alla viglia del torneo ero stanco fisicamente e mentalmente. In campo non ho fatto benissimo però mi sono divertito a giocare il doppio misto e in generale fa sempre onore partecipare a un’Olimpiade“. 

Decisamente diverso l’esito del primo slam della stagione 2019 che Musetti ha concluso con il successo nella finale contro Nava:  “In diversi momenti della finale la fortuna non è girata dalla mia parte. Naturalmente ero teso, alla fine l’ho scampata ma il match che però poteva essere vinto tranquillamente dal mio avversario – afferma Lorenzo che poi ripercorre la semifinale vinta contro l’amico Giulio Zeppieri – La semifinale l’incontro che ho giocato meglio nel torneo. Era la classica giornata in cui se avessimo giocato dieci set li avrei vinti tutti. Giulio non ha sfruttato le sue armi quel giorno mentre io son stato bravo a variare il gioco e a far cose che lo hanno messo in difficoltà. Naturalmente giocando un altro giorno e un’altra partita le cose sarebbero potute andare diversamente, ma nello specifico io ho interpretato meglio il nostro match di Melbourne”.

Il tennista di Carrara si sofferma poi sul rapporto con Zeppieri con il quale ha raggiunto la finale di doppio nella settimana del trionfo australiano. “Giulio è uno dei miei migliori amici specialmente nell’ambiente tennistico. In Australia siamo arrivati in finale, purtroppo il giorno in cui l’abbiamo giocata eravamo entrambi reduci dalla vittoria nei quarti di finale di singolare e non eravamo al 100%. Faceva caldissimo, io avevo male all’avambraccio, lui alla schiena o alle spalle ora non ricordo esattamente. Ce la siamo giocata, ma non è andata bene – queste le parole di Musetti che per la settimana corrente aggiunge – Giocheremo il doppio insieme anche qui a Bergamo. Speriamo adesso di giocarcela qua e di confrontarci contro un doppio di professionisti”.

Inevitabile dopo la vittoria di Melbourne che il nome di Musetti finisse sotto i riflettori, ma per il momento il ragazzo vive con molta tranquillità la situazione: Sento delle pressioni, ma fanno parte di quest’ambiente e devo abituarmi – dichiara Musetti che poi dice la sua sul paragone tra il suo successo e quello di Quinzi a WimbledonGianluigi è stato sfortunato a vincere in un momento in cui il tennis italiano non era nella salute di adesso e la ricerca di un giocatore di spicco era più ossessiva. Spero di ricevere meno pressione rispetto a lui che forse è stato penalizzato questa cosa”.

Giocherò Roland Garros e Wimbledon juniores mentre sono ancora in forse per gli U.S Open. Per il resto mi concentrerò su tornei ITF e ChallengerQuesta la programmazione di Musetti che per forza di cose giocherà diversi tornei del nuovo ITF World Tour. Proprio sulle novità si è espresso il classe 2002: “Ragazzi che navigano tra la posizione numero 300 e la 500 una volta potevano giocare le quali dei Challenger invece adesso per loro risulta quasi impossibile entrare. So che molti si stanno lamentando, quest’anno è andata così, vedremo se ci saranno cambiamenti – analizza la situazione Musetti che poi prende in esame anche la situazione che lo riguarda più da vicino – Anche per i Top 10 under 18 comunque non ci sono moltissime possibilità di giocare Challenger. Alla fine il massimo che possiamo giocare sono i 25K che hanno un livello superiore rispetto al passato proprio perché chi è rimasto escluso dai Challenger gioca qui”.

Musetti ha iniziato la sua avventura nel mondo Challenger nel match contro Roman Safiullin. L’azzurro è uscito sconfitto con il punteggio di 7-5 6-4 anche se le sue impressioni a un giorno di distanza sono positive: Il livello è alto però il mio tennis lo può sostenere. I match sono tirati e a far la differenza sono pochi game o punti. Safiullin ha servito bene e fatto le cose giuste. Io ho avuto troppa fretta e di fatto lui con un break per set ha sfruttato quello che gli ho concesso”. 

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