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Mentre da Tokyo 2020 continua a tenere banco la discussione sulla pressione e la salute mentale nello sport, Nick Kyrgios ha rilasciato alcune dichiarazioni importanti nel ‘media day’ all’Atp di Washington. “Vedo gente parlare di Osaka, secondo me io sto attraversando situazioni 20 volte peggiori – dice l’australiano – Ricevono solo buona stampa, nessun messaggio di hater. Non incassano multe salate per aver scagliato una palla fuori dallo stadio o per aver violato il codice. Non hanno a che fare con cose del genere”.
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“Sento di non giocare più per me stesso, ma per tante persone che possono identificarsi in me – prosegue Kyrgios -. All’inizio non amavo questo sport, non avevo l’ambizione di vincere uno Slam ma mi ha dato modo di battere i più forti. Credo di essere diventato, a mio modo, iconico nel mondo del tennis”. Eppure, Nick spaventa i propri fan. “Ho giocato cinque tornei in due anni ma ci sono alcuni account che pubblicano su di me ogni due settimane. Se sono così scarso, che senso ha? Onestamente il circuito non mi manca più di tanto. E’ bello tornare ogni tanto in tornei in cui mi trovo bene come questo, ma quando gioco sento delle vibrazioni che mi dicono che potrebbe essere ogni volta il mio ultimo torneo. Come se non sapessi dove sono: mi sento strano, ma rivedere i tifosi è la parte più bella“, conclude Kyrgios.
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