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Jannik Sinner, il meglio deve ancora venire: ma non chiedetegli di vincere subito

Jannik Sinner
Jannik Sinner, Coppa Davis - foto Ray Giubilo

Uno dei protagonisti del 2021 è stato sicuramente Jannik Sinner, bravo a dar seguito ai progressi fatti nelle ultime stagioni. Il classe 2001 ha infatti conquistato quattro titoli, fatto il suo ingresso in Top 10 e si è tolto numerose soddisfazioni. E’ vero, è mancato l’acuto a livello slam, ma l’azzurro ha dimostrato di potersela giocare alla pari con i migliori al mondo ed ha lasciato trasparire segnali molto positivi in ottica futura.

L’anno dell’azzurro è iniziato nel migliore dei modi, con il successo a Melbourne 1. La miglior partita non è stata però la finale, bensì la semifinale con Khachanov, vinta 7-6 al terzo. Sempre Khachanov è stata una delle vittime di Sinner in un altro torneo che gli ha portato molta fortuna. Si tratta del Masters 1000 di Indian Wells, in cui l’altoatesino si è spinto fino in finale, arrendendosi a Hurkacz. La stagione su terra rossa non gli ha regalato grandi soddisfazioni; ancora meno quella su erba, dove ha perso entrambe le partite disputate. L’annata di Sinner, però, è tornata sui binari giusti a partire da agosto. Il classe 2001 ha conquistato l’Atp 500 di Washington, per poi raggiungere gli ottavi a Flushing Meadows (pochi mesi dopo aver fatto lo stesso al Roland Garros).

Con la possibilità concreta di qualificarsi alle Atp Finals all’orizzonte, è aumentata la pressione ma Sinner ha risposto a tono vincendo i titoli di Sofia e Anversa sul suo amato cemento indoor. Purtroppo, però, ha pagato a caro prezzo due sconfitte nel finale di stagione: in semifinale a Vienna contro Tiafoe ed all’esordio a Parigi Bercy contro Alcaraz. Nonostante la mancata qualificazione a Torino, è subentrato al posto dell’infortunato Berrettini ed ha anche battuto Hurkacz, sfiorando il bis contro Medvedev. A sugellare un’ottima stagione, le tre vittorie in Coppa Davis che purtroppo non sono bastate per evitare l’eliminazione dell’Italia ai quarti di finale. Il bilancio di 49 vittorie a fronte di 22 sconfitte, però, è più che positivo.

Eloquente anche il ranking Atp, che vede Sinner in Top 10, in decima posizione. E’ proprio da qui che bisogna ripartire, ma senza l’ossessione dei risultati. Ricordiamo che Jannik ha 20 anni ed ha ancora una carriera davanti per ottenere risultati. Al momento ciò che conta è proseguire nel percorso di crescita intrapreso al fianco di Riccardo Piatti e il suo team. L’importante è non fare un passo indietro rispetto alla scorsa stagione, ma non in termini di classifica né di risultati, bensì di atteggiamento. Sinner è il primo ad essere consapevole che c’è ancora molto da lavorare e che accontentarsi sarebbe la cosa peggiore. Il meglio deve ancora venire e su questo ci sono pochi dubbi. Tuttavia teniamo basse le aspettative e non stupiamoci se dovesse arrivare qualche amara sconfitta.

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