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Finali Coppa Davis 2019, girone B: convocati, analisi e precedenti

Laver Cup: Rafael Nadal - Foto Roberto Dell'Olivo

Cresce l’attesa per quanto riguarda le finali di Coppa Davis 2019 alla Caja Magica di Madrid. Uno dei raggruppamenti più interessanti è sicuramente quello del gruppo B con Croazia, Russia e Spagna. Da Nadal a Medvedev: i big del circuito pronti a combattere per i propri colori. Di seguito il girone nel dettaglio con i convocati e i precedenti.

GRUPPO B – Croazia, Russia e Spagna

CROAZIA – Reduce da un prolungato periodo di crisi delle sue punte di diamante, la formazione campione in carica è stata inserita come testa di serie nel gruppo di ferro di queste Finals. Il capitano Zeljko Krajan pensava di poter fare affidamento sugli stessi giocatori che l’anno scorso portarono in patria la seconda insalatiera della storia ma il ginocchio ha tradito Marin Cilic e al suo posto è stato richiamato in fretta Ivo Karlovic. Se a questo aggiungiamo che Borna Coric è reduce da una stagione a dir poco deludente, il quadro croato non è dei migliori. Ad accompagnare i due sopracitati a Madrid ci saranno anche Mate Pavic, Ivan Dodig e Nikola Mektic ma si tratta di tre ottimi doppisti che non potranno però in alcun modo sostituirsi ai due singolaristi. Tuttavia, Pavic (a Shanghai con Soares), Dodig (Cincinnati con Polasek) e Mektic (Indian Wells con Zeballos e Monte Carlo con il connazionale Skugor) sono una garanzia nel caso in cui le sfide dovessero risolversi al punto decisivo, ovvero quello del doppio.

La Croazia è al secondo posto del ranking per nazioni e ha ottenuto l’accesso alle Finals 2019 senza dover sostenere incontri. Ha preso parte a 26 edizioni della Davis giocando 60 incontri (37-23). Quella ottenuta l’anno scorso a Lille contro la Francia (3-1) è stata la seconda vittoria; in precedenza, nel 2005, il team croato agli ordini del capitano Pilic – e con Ancic e Ljubicic in campo – conquistò il primo storico trofeo per la giovane nazione balcanica battendo in finale a domicilio la Slovacchia.

Questo il record individuale – singolare e doppio – dei cinque croati nella competizione: Karlovic 13-14 (9-10, 4-4); Coric 10-7 (10-7, 0-0); Dodig 11-13 (2-7, 9-6); Mektic 4-1 (1-1, 3-0); Pavic 0-5 (0-1, 0-4).

RUSSIA – Il clamoroso 2019 di Daniil Medvedev e il ritorno di Andrey Rublev pongono la formazione di Shamil Tarpishev tra le favorite per il titolo. A completare il quadro ci sono anche Karen Khachanov – le cui quotazioni però sono calate dopo il deludente finale di stagione che l’ha fatto uscire dalla Top-10 – e Evgeny Donskoy, che sulle superfici rapide (ma non è detto che quella di Madrid lo sarà particolarmente) può sempre trovare la giornata giusta anche se ultimamente la sua militanza è riservata quasi esclusivamente al circuito Challenger. In assenza di veri e propri doppisti, il tallone d’Achille della Russia potrebbe essere proprio il punto decisivo e quindi i singolaristi saranno soggetti a maggiore pressione.

Appena 21esima nel ranking mondiale per nazioni, la Russia è approdata a Madrid battendo a domicilio la Svizzera – orfana di Federer e Wawrinka – per 3-1 grazie alle sofferte vittorie di Medvedev e Khachanov sull’ottimo Laaksonen e perdendo il doppio. Anche in questo caso, la mutata situazione geo-politica ci induce a considerare la Russia come tale, ovvero solo dal 1993. Sono quindi 27 le edizioni della Davis Cup a cui la nazionale russa ha preso parte per un totale di 68 incontri (43-25 il record vinte-perse). Dopo le due finali perse in casa nel 1994 (Svezia) e 1995 (Stati Uniti), la Russia ha messo in bacheca la sua prima insalatiera nella finale di Parigi-Bercy del 2002 contro la Francia – con Youzhny che ottenne il punto decisivo del 3-2 rimontando due set di svantaggio a Mathieu – per poi ripetersi quattro edizioni più tardi quando sconfisse l’Argentina allo stadio Olimpico di Mosca sempre per 3-2. L’anno seguente di nuovo una finale, stavolta persa a Portland contro gli Stati Uniti per 4-1.

Questo il record individuale dei russi in Coppa Davis: Donskoy 5-6 (3-4, 2-2); Khachanov 6-7 (6-4, 0-3), Medvedev 4-3 (4-2, 0-1), Rublev 8-7 (4-4, 4-3).

SPAGNA – I padroni di casa si presentano all’appuntamento forti di una squadra ben amalgamata dal capitano Sergi Bruguera. Incassato il sì del numero uno del mondo Rafael Nadal, Bruguera ha completato il quintetto iberico cercando equilibrio tra singolare e doppio. Così, convocati Roberto Bautista Agut e Pablo Carreño Busta per il loro ranking, gli altri due posti sono andati a Feliciano Lopez e Marcel Granollers in grado di garantire qualità in doppio anche dall’alto dei ripetuti e importanti successi conseguiti (Lopez ha vinto il Roland Garros nel 2016 insieme all’omonimo Marc, con il quale Granollers si impose alle ATP Finals del 2012). Il tifo locale e la compattezza del team rendono la Spagna favorita numero 1 per il titolo.

Numero 7 del ranking mondiale per nazioni, la Spagna ha preso parte a 83 edizioni della Davis con un bilancio complessivo di 129 incontri vinti a fronte di 77 persi. Ammessa di diritto alla fase finale in quanto semifinalista nel 2018 (sconfitta dalla Francia), la nazionale iberica è di gran lunga la dominatrice degli Anni Duemila con un totale di cinque vittorie e due finali perse. Prima dell’Era Open la Spagna di Santana, Gisbert e Orantes raggiunse due volte il challenge round ma sull’erba australiana di Sydney (1965) e Brisbane (1967) venne sempre respinta dai padroni di casa australiani. La prima insalatiera arrivò proprio nel 2000, battendo nella storica finale del Palau Sant Jordi di Barcellona l’Australia per 3-1 dopo aver disputato in casa tutti e quattro i turni. Una situazione analoga si prospettò in occasione del secondo titolo nel 2004 (giocò in trasferta solo il primo turno) e del tutto simile nel 2009, quando nuovamente fece l’en-plein di incontri casalinghi e vinse la quarta coppa (la terza invece era arrivata l’anno precedente ma con ben tre viaggi lontano dalla penisola). Infine, nel biennio 2011/12 gli spagnoli hanno giocato altre due finali vincendo la prima contro l’Argentina e perdendo la seconda in Repubblica Ceca.

La Spagna è imbattuta in casa da 27 incontri, tutti però disputati sulla terra rossa; l’ultima nazionale a batterla su questa superficie è stata quella brasiliana che, nel 1999, riuscì nell’impresa di espugnare Lerida grazie a Kuerten che conquistò entrambi i suoi singolari e aiutò Oncins in doppio per il punto decisivo.

Questi i record degli spagnoli in Coppa Davis: Bautista Agut 6-5 (6-5, 0-0), Carreño Busta 3-4 (2-3, 1-1), Granollers 5-6 (2-1, 3-5), F.Lopez 15-21 (6-8, 9-13), Nadal 29-5 (24-1, 5-4).

HEAD-TO-HEAD NAZIONI

Croazia-Russia 1-0

Un solo precedente tra queste nazioni e risale alla semifinale del WG 2005 quando, sul tappeto sintetico di Spalato, la Croazia si impose alla Russia per 3-2 con Ljubicic sugli scudi capace di vincere entrambi i singolari e il doppio.

Karlovic-Medvedev 1-0, Karlovic-Khachanov 3-0, Rublev-Cilic 2-1, Karlovic-Donskoy 1-0, Coric-Donskoy 1-1, Rublev-Coric 3-0, Coric-Khachanov 2-0, Coric-Medvedev 4-2, Dodig-Donskoy 1-0, Rublev-Dodig 1-0

Russia-Spagna 1-1

Dopo quattro precedenti giocati prima del 1993 (con la Spagna avanti 3-1 sull’Unione Sovietica), le due nazionali si sono affrontate in due occasioni con un successo per parte. Nel 2000, sulla terra rossa di Malaga, gli spagnoli Corretja, Ferrero e Albert Costa inflissero una pesante sconfitta per 4-1 alla Russia di Safin e Kafelnikov, con Yevgeny che raccolse appena nove giochi in due incontri. Per la rivincita i russi dovettero attendere ben quindici anni e con entrambe le formazioni relegate nel G1: a Vladivostok Robredo e Andujar portarono la Spagna avanti 2-0 ma dal doppio in poi i padroni di casa rovesciarono l’esito della sfida grazie a Donskoy (che vinse insieme a Kravchuk e il terzo singolare) e Rublev, che ottenne il punto decisivo.

Nadal-Medvedev 2-0, Nadal-Khachanov 6-0, Nadal-Rublev 1-0, Bautista Agut-Donskoy 1-0, Bautista Agut-Rublev 2-0, Bautista Agut-Khachanov 4-2, Bautista Agut-Medvedev 1-0, Medvedev-Carreno Busta 2-1, Carreno Busta-Khachanov 2-1, Rublev-Carreno Busta 2-0, Carreno Busta-Donskoy 2-0, Khachanov-F.Lopez 3-0, F.Lopez-Medvedev 1-1, Rublev-Granollers 1-0, Donskoy-Granollers 1-0.

Spagna-Croazia 2-0

Due le sfide tra i padroni di casa e i detentori del titolo entrambe vinte dagli iberici. Nel 2003 a Valencia si giocarono l’accesso alla semifinale del WG e la Spagna dominò la contesa perdendo appena un set in cinque partite. Nel 2017 invece si giocò un primo turno sul duro di Osijek e la Croazia – seppur priva delle sue stelle – sfiorò l’impresa; Skugor sconfisse Carreno Busta al quinto set nel singolare d’apertura e, dopo il pareggio di Bautista Agut a spese di Ante Pavic, Draganja e Mektic si aggiudicarono il doppio di nuovo al set decisivo sui più quotati Lopez/Lopez. Nella terza giornata però Bautista Agut e Carreno Busta rispettarono il pronostico contro Skugor e Mektic e gli ospiti condannarono i locali ai play-out.

Karlovic-Granollers 3-2, Coric-Granollers 3-0, Granollers-Dodig 2-1, Granollers-Pavic 1-0, Carreno Busta-Dodig 1-0, Carreno Busta-Mektic 1-0, Coric-Carreno Busta 2-1, Karlovic-Carreno Busta 1-0, Karlovic-F.Lopez 8-4, F.Lopez-Coric 2-0, Bautista Agut-Skugor 1-0, Bautista Agut-Coric 4-3, Karlovic-Bautista Agut 1-1, Nadal-Karlovic 5-0, Nadal-Coric 2-2.

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