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Doping Sharapova: Wada non vuole sconti di pena

Maria Sharapova - Foto Ray Giubilo

Sempre più nei guai Maria Sharapova. A seguito del clamoroso annuncio in cui la campionessa russa dichiarava di aver fallito un test anti-doping nei recenti Australian Open, la Wada ha oggi richiesto la massima severità della pena alla tennista russa perché – ha sottolineato il presidente Craig Reedie – il “meldonium e’ stato aggiunto alla lista delle sostanze proibite perché e’ in grado di migliorare le prestazioni”. Lo stesso, in un’articolo di oggi sull’Independent, ha aggiunto come il farmaco sia molto diffuso tra gli atleti non solo russi ma anche di nazionalità etiope, evitando però di entrare nel caso sorto in questi giorni con la russa protagonista. Molto più aspri sono stati i commenti del suo predecessore che non si è di certo risparmiato.”Non ho nessuna simpatia verso la Sharapova, ce l’ho avuta in passato – le seccate parole di Dick Pound, ex presidente Wada -. E’ stata ai vertici dello sport per 10, 12 anni, sveglia, c’e’ qualcuno a casa? Merita assolutamente di essere squalificata, la durata non spetta a me deciderlo. E’ un caso difficile da capire perche’ con l’entourage che la segue come e’ possibile che nessuno se ne sia accorto? Come puoi essere così stupido?“. In attesa di nuovi aggiornamenti, la russa non sta trovando di certo molto appoggio, soprattutto tra le colleghe.

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