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Cilic dopo la Davis: “Vincere a Roma? Perché no”

Marin Cilic - Foto Ray Giubilo

Marin Cilic, tennista croato numero 7 al mondo, vive un periodo di grazia. Recentemente ha dato un grosso contributo alla vittoria della Coppa Davis della Croazia, la seconda della storia. Il forte tennista originario di Međugorje ha messo in campo tutte le sue qualità, viste a sprazzi durante la sua carriera: nella prima giornata ha sconfitto in tre set il non certo arrendevole Tsonga (reduce a dire il vero da un lungo infortunio) con il punteggio di 6-3 7-5 6-4. Cilic è riuscito a strappare per ben tre volte il servizio all’avversario transalpino e inoltre ha salvato due palle break all’ottavo game. Nell’ultima giornata, Cilic ha dato la vittoria alla sua nazionale conquistando il punto decisivo (1-3) e regolando in tre set Lucas Pouille, magari non un campionissimo ma comunque nei top 50 del mondo, col punteggio di 7-6 (3) 6-3 6-3.

Abbracciato e festeggiato a fine partita, Cilic si è lasciato andare a tutta la sua felicità per aver dato un bel contributo alla vittoria della sua nazionale: “Vincere la Coppa Davis non succede tutti i giorni – ha detto – Per noi è un sogno che si avvera. Sono orgoglioso della mia prestazione. Io e Coric non abbiamo mai perso la battuta”. Gli ha fatto coro il capitano della Nazionale, Krajan: “È un dream team. I singolaristi non hanno mai perso la battuta in tre partite”.

Insomma, se è vero che Cilic, già campione degli Us Open nel 2014, ha indubbie qualità, sarà interessante capire se dopo la vittoria in Coppa Davis riuscirà nell’intento di affermarsi definitivamente. In coppa Davis l’accoppiata croata Cilic – Coric, anche dopo i pronostici delle scommesse tennis, ha convinto di più di quella Dodig – Pavic, rafforzando così le aspettative su questo giocatore di talento che in passato si è dimostrato meno continuo.

Marin Cilic - Internazionali BNL d'Italia 2018
Marin Cilic – Internazionali BNL d’Italia 2018

Cilic vuole vincere a Roma

Il tennista croato è stato protagonista del Cilic Day organizzato da Capri Watch, durante il quale ha incontrato mille ragazzi appassionati di tennis e ha rilasciato un’intervista in cui è apparso molto convinto del suo stato di forma: “Ho 30 anni, sono al massimo, posso ancora migliorare”. Nonostante finora abbia vinto solo uno Slam, è convinto di potersi ripetere: “L’ho fatto una volta e poi ho giocato altre due finali, ci posso riuscire ancora”.
Il giocatore si è poi speso in parole d’elogio per il suo compagno di squadra, Coric, dicendosi convinto che possa diventare il più forte del mondo anche in un solo anno, e per gli italiani Fognini, Cecchinato e Berrettini.
Infine, si è soffermato sugli Internazionali d’Italia: “Li giocherò e voglio vincerli. Perché no? Sarò pronto anche sulla terra”.

Cilic, dunque, appare in uno stato di grazia, mai così convinto di sé. Finora ai suoi ottimi mezzi tecnici si è affiancata una non eccezionale tenuta mentale: molti esperti e appassionati di tennis gli hanno sempre “rimproverato” la fragilità di nervi che non gli ha consentito di tener botta nei momenti decisivi e ottenere risultati migliori. Basti pensare che negli Atp Masters ha subito più sconfitte che ottenuto vittorie. Chissà che a pesare non sia stata la sconfitta contro Federer a Wimbledon nel 2016, nei quarti di finale: avanti di due set contro lo svizzero, il passaggio alle semifinali sembrava scontato. Eppure, dopo aver perso il terzo set, nel quarto non sfruttò un match point e finì per perdere al quinto set. Una sconfitta che, con le dovute proporzioni, ricorda certe cadute di André Agassi.

Nel 2016 Cilic collezionò almeno altre due sconfitte improbabili: in Coppa Davis contro Jack Sock, in semifinale, e in finale contro Del Potro quando, avanti di due set, finisce per perdere in cinque set. Insomma, maestro di tennis, sì, ma davvero troppo fragile mentalmente. Il tempo però è galantuomo e finalmente Marin Cilic è riuscito a portare a casa la Coppa Davis. Ora è il momento del salto, di conquistare un altro Slam ed entrare stabilmente tra i grandi del tennis: le potenzialità non gli mancano di certo.

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