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Berrettini e Sinner verso l’America con tanti sogni e pochi punti da difendere

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto LiveMedia/Andy Astfalck

Giro di boa del 2022 tennistico, quando il circuito maggiore si congeda dalla terra battuta europea e vola in America per l’estate sul cemento a stelle e strisce. E l’Italia è pronta a recitare un ruolo da protagonista anche su questa superficie. E il movimento azzurro al maschile ha nelle punte di diamante Jannik Sinner e Matteo Berrettini due esponenti di primissima fascia, potenzialmente capaci di arrivare sino in fondo in ogni settimana sul duro. Negli States ci si gioca punti importanti per il ranking ma anche per la Race di Torino: 2000 punti tra Canada e Cincinnati, altri 2000 con la quarta e ultima prova Slam, agli Us Open.

Il sogno principale riguarda la doppia partecipazione dei due alfieri tricolori alle Finals di Torino. Berrettini e Sinner occupano attualmente la dodicesima e la tredicesima posizione (qui la RACE), a circa 500 punti dall’ottavo posto di Auger-Aliassime. Una distanza che non appare incolmabile, soprattutto alla luce dello stato di forma di Matteo e Jannik, inconvenienti fisici permettendo. Il romano ha saltato un paio di mesi in primavera ma è sempre stato altamente competitivo, come dimostrano le tre finali consecutive tra erba e terra, con il covid di mezzo a impedirgli di partecipare a Wimbledon. E l’altoatesino, da par suo, sembra aver cambiato marcia anche in questo 2022: il primo titolo di Umago su terra, per di più in rimonta contro Alcaraz, rappresenta un’enorme iniezione di fiducia verso l’America. Jannik uscirà dalla top-ten dal prossimo lunedì in virtù dei 500 punti di Washington in scadenza, ma il rientro è solo questione di tempo.

Tra i due è più viva che mai anche la lotta per il numero 1 d’Italia a fine anno: al momento ‘comanda’ Sinner, con una distanza di poco più di 400 punti, ma Berrettini ha davvero poco da difendere di qui sino a fine stagione. Curiosamente, sarà la sua prima apparizione in carriera al Masters 1000 canadese, poi i 90 punti di Cincinnati e i 360 ottenuti con il quarto di finale agli Us Open. Ma dal Matteo visto nelle ultime uscite è possibile aspettarsi dei miglioramenti in termini di piazzamenti, pur con una testa di serie di partenza non altissima. E ancor di meno sono le scadenze dopo New York, con i 45 punti dell’inedito Indian Wells autunnale e i 90 di Vienna. Al contrario, Sinner chiuse in crescendo, alla ricerca di una partecipazione alle Finals sfumata da ‘titolare’ ma arrivata come ‘riserva’. Sono 235 i punti conquistati nel 2021 in America, ma poi sono arrivati i titoli a Sofia e Anversa, oltre ai 180 punti di Indian Wells da scalare. Per quanto ammirato nell’ultimo periodo, tuttavia, sia Matteo che Jannik difficilmente scenderanno in campo senza i favori del pronostico sino alle fasi finali di ogni torneo: le due punte del movimento italiano possono cullare ambizioni importanti negli Usa e non solo.

 

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