Tennis

Berrettini: “Djokovic mi impressiona, Wimbledon un sogno. Venero Panatta”

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Ray Giubilo

Djokovic? Ha una cultura diversa, è meno caldo. Mi impressiona la sua voglia di vincere dopo aver già vinto tutto. Nel 2014 persi al secondo turno di Wimbledon Junior e dissi a me stesso: ‘Questo posto va visto almeno una volta, anche a chi non piace il tennis’. Ho sempre avuto la sensazione che lì sarebbe successo qualcosa di speciale, ma non sognavo neanche di arrivare in finale. Io sono molto competitivo, a 12 anni giocavo contro mio fratello alla PlayStation e mio padre entrava in camera arrabbiato: ‘Non è la finale di Champions’. Come vincere e continuare a vincere come Djokovic? Non lo so, bisogna chiedere a lui. Personalmente venero Panatta, fu il primo a dirmi: ‘Tu servirai a 220 km/h’. Dice di non aver mai fatto preparazione atletica, all’epoca non serviva, adesso è tutto diverso”. Così Matteo Berrettini ai microfoni di ‘Cachemire Podcast’, in merito al suo percorso nel tennis professionistico. Dal giudizio su Novak Djokovic al sogno Wimbledon 2021, vissuto intensamente sino alla finale, sino alla descrizione delle proprie caratteristiche e alla stima per Adriano Panatta. Un’intervista più sulla persona che sul tennista, un Berrettini quasi inedito.

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