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Australian Open 2019: Djokovic-Tsonga, 11 anni dopo quella finale del 2008

Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

Non è, e mai lo sarà una partita banale: Novak Djokovic e Jo-Wilfried Tsonga si affrontano in un secondo turno di lusso agli Australian Open 2019. Una sfida che undici anni fa valeva il titolo, tra due ragazzi che hanno preso cammini e soprattutto trofei differenti. Tra la voglia di confermare la propria supremazia e il voler dimostrare di poter stare ancora a certi livelli. Nella mattinata italiana di giovedì 17 gennaio ci sarà da divertirsi.

LA FINALE DEL 2008 – Inutile sottolineare quanto undici anni fa, fosse alta la posta in palio in quel di Melbourne. La vittoria finì nelle mani del serbo, che archivio la pratica in quattro set (4-6 6-4 6-3 7-6). Due ‘ragazzoni’, che allo Slam australiano devono tanto, per motivi diversi ma ugualmente importanti. Per il francese si tratta ancora oggi del miglior risultato di sempre in un major, non rispettando forse a pieno le rosee aspettative su di lui riposte. Dall’altra, abbiamo la conquista del primo Slam da parte di Nole, che qui si ripeterà per altre cinque volte.

OBIETTIVI E RINASCITA – I due arrivano a questo incontro con consapevolezze e obiettivi diversi. Djokovic sembra essere un parente molto stretto della “macchina” che dominava qualche anno fa. Una contesa che sulla carta sembra a senso unico, anche giudicando i bookmakers. Tsonga ha dovuto fronteggiare per gran parte del 2018 un nemico rognoso, ovvero il suo ginocchio. Un’operazione, quella del 3 aprile, che lo ha costretto a fermarsi per vari mesi. Sarà un esame importante anche in questo senso, per testare a pieno la condizione fisica del nativo di Le Mans.

ALTRI PRECEDENTI – Un rientrante Tsonga prova a dare del filo da torcere a Djokovic, con cui nei precedenti è nettamente in negativo. La finale di Melbourne nel 2008 non andò giù al transalpino, che si impose nei 4 match successivi con il campione di Belgrado. Poco altro però nel bagaglio del francese, il quale ha fatto suo solamente uno degli ultimi 16 scontri. L’ultimo agli Us Open 2016, dove il ginocchio di Jo già scricchiolava e lo costrinse al ritiro ad inizio terzo parziale.

Ma oggi la realtà è diversa da quegli anni, dove entrambi cercavano di emergere a discapito dello strapotere del “Fedal”. L’unica certezza che ci è rimasta sarà lo spettacolo, tra due personaggi che a loro modo, hanno fatto la storia di questo sport. E chissà, potrebbe esserci la prima vera grande sorpresa del major australiano.

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