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Atp, il pagellone finale del 2017: Federer e Nadal sugli scudi

Roger Federer - Foto Ray Giubilo

Si è chiusa ieri, con la vittoria in Coppa Davis della Francia, un’altra stagione di grande tennis. La redazione ha così tirato le somme per il 2017 con il pagellone dei protagonisti del circuito ATP. Dai Top-10 ai grandi assenti della seconda parte di stagione, passando per gli italiani, Sportface.it ha dato il proprio giudizio, volgendo anche uno sguardo all’ormai imminente 2018.

Rafael Nadal: VOTO 9.5

Pensare di ritrovarlo a livelli alti non era impossibile, dopo il difficilissimo biennio da cui veniva. Eppure, quest’anno, Nadal è andato, in un modo o nell’altro oltre le aspettative. Si è ripreso, dominando, i titoli sulla sua amata terra rossa, mancando solo Roma ed è tornato, cosa che ha sopreso, estremamente costante e competitivo anche sul veloce. Finali a Melbourne, Acapulco, Miami e Shanghai, vittorie allo Us Open e a Pechino, per un 2017 che rimarrà una delle sue migliori stagioni ed in cui è riuscito a riprendersi la vetta della classifica mondiale sfruttando anche le assenze di Novak Djokovic e Andy Murray, La stagione sarebbe probabilmente stata da 10 senza un Roger Federer pazzesco, che ha vinto tutti i gli scontri diretti, di cui tre finali, e senza la dolorosa sconfitta a Wimbledon per mano di un encomiabile Gilles Muller, ma il maiorchino non può che essere soddisfatto. Ora dovrà smaltire il problema al ginocchio, il maiorchino, che separatosi da Toni Nadal al termine del 2017 (lo zio si occuperà della “Rafa Nadal Academy” a Maiorca, proverà poi a ritrovare la miglior forma possibile in vista della nuova stagione.

Roger Federer: VOTO 9.5

Era doveroso partire, nel nostro pagellone, dal numero 1 della classifica Atp. Tuttavia, quello che si è più avvicinato ad una stagione perfetta, è proprio Roger Federer. Su questo giudizio non pesano solo le vittorie su Rafael Nadal e le assenze degli altri due “Fab 4”, ma in generale un’ulteriore evoluzione che l’elvetico è riuscito a far vedere nel corso della stagione, non solo contro lo storico rivale, ma contro tutti i suoi avversari, a 36 anni compiuti. Negli occhi di tutti rimangono le imprese allo Australian Open, da testa di serie numero 17, e a Wimbledon, senza perdere alcun set: imprese frutto, appunto, di una visibile ed estrema efficacia del suo rovescio, giunto forse al suo massimo potenziale. Anche la programmazione dello svizzero è stata quasi perfetta, con la scelta di saltare la stagione su terra che gli ha permesso di concentrarsi al meglio per la stagione sull’erba: l’unica pecca da questo punto di vista rimane forse quella di aver scelto di giocare l’Atp Masters 1000 di Montreal, da cui hanno avuto origine anche i suoi problemi alla schiena, che hanno condizionato il suo Us Open. La sconfitta più pesante, importante per il giudizio, è sicuramente quella a New York, contro un Del Potro che è riuscito a fermare la sua corsa in un match tesissimo in quarti di finale. Di diversa natura è la sconfitta contro David Goffin alle Atp Finals, in cui lo svizzero ha forse abbassato un po’ troppo la guardia, dopo una stagione vicinissima alla perfezione, chiusa ad un passo dal numero 1 Atp, con sette titoli vinti, e in cui ha saputo, ancora una volta, respingere l’avanzare del tempo.

Grigor Dimitrov: VOTO 8.5

Una delle più belle sorprese della stagione è stato, senza dubbio, Grigor Dimitrov: nel 2017 il bulgaro è finalmente riuscito a liberarsi dal pesante paragone con Roger Federer, diventando per la prima volta se stesso, un tennista dai mezzi indiscutibili, che quando con la testa è in campo può essere pericoloso per chiunque. Un’annata, quella del numero 3 del mondo, iniziata alla grandissima (vittoria a Brisbane e semifinale a Melbourne), e chiusa altrettanto bene con una grandissima vittoria alle Atp Finals di Londra. In tutto questo Dimitrov ha trionfato anche Cincinnati, primo titolo Masters 1000, mostrando evidenti progressi non solo tecnici, ma in primis mentali e fisici: una delle sue partite più belle rimane la semifinale dell’Australian Open, persa poi con Nadal, ma che probabilmente ha dato a Dimitrov la piena consapevolezza delle proprie potenzialità, in una stagione chiusa con quattro titoli all’attivo, che deve rappresentare per lui il punto da cui ripartire: nel 2018, Dimitrov dovrà affermarsi anche nei tornei del Grande Slam, unico vero tasto dolente, in cui è riuscito ad esprimersi al meglio solo in Australia.

Alexander Zverev: VOTO 8.5

Aspettarsi un suo salto di qualità era più che logico, ma pochi avrebbero pronosticato una conclusione di 2017 al numero 4 della classifica mondiale per Alexander Zverev. Il tedesco aveva già fatto intravedere le sue doti nel corso della passata stagione, ma più il tempo passa, più il 20enne sembra diventare pericoloso. Pochi sono i punti deboli per lui, che senza Djokovic e Murray a “dar fastidio” è entrato di prepotenza nella Top-10, vincendo due Masters 1000 (Roma e Montreal). E’ l’immagine più nitida di quello che sarà il tennis del domani, Zverev, che pure continua a crescere su tutti i punti di vista, mostrandosi competitivo, già oggi, su tutte le sue superfici. Per il 2018, età a parte, il suo discorso è simile a quello fatto per Dimitrov: continuare su questa strada, progredendo costantemente e cercando di affermarsi ad alto livello anche nei Grand Slam.

Dominic Thiem: VOTO 7.5

Potranno guardare anche a Dominic Thiem, Dimitrov e Zverev alla ricerca della conferma nel 2018. Dopo il 2016, l’austriaco si è infatti confermato nella Top-10 arrivando alle Atp Finals per il secondo anno consecutivo. L’austriaco ha compiuto un altro piccolo salto in avanti sulla terra battuta, collezionando due finali a Madrid e a Barcellona, ma anche due semifinali a Roma e al Roland Garros: il numero 5 del mondo è l’unico, tra l’altro a poter vantare una vittoria contro Rafael Nadal sul rosso in questa stagione, un Nadal che lo ha battuto nelle due finali e al Roland Garros, ma di cui sembra essere un dei possibili eredi in termini di titoli sulla superficie. Eppure, il 2017 di Thiem non è stato esattamente eccezionale: sembrano essere ancora troppo evidenti i limiti sul veloce, dove ha perso tutti e sei i quarti di finale raggiunti e dove, il suo rovescio soprattutto, perde molto in quanto a pericolosità, per via del movimento molto ampio. E’ questo il nodo che Thiem dovrà provare a sciogliere nella prossima stagione, in cui la concorrenza potrebbe essere ancor più agguerrita.

Marin Cilic: VOTO 8

Molto positiva, ancor più delle aspettative, anche la stagione di Marin Cilic. Stagione di grande continuità quella del croato, in grado di ottenere piazzamenti più o meno buoni durante tutto l’arco del 2017. Dopo un avvio difficile, Cilic ha trovato fiducia dalla stagione su terra vincendo ad Istanbul e arrivando tra i primi otto sia a Monte-Carlo che a Parigi. I risultati hanno contribuito a dare tanta fiducia al numero 6 della classifica, che sull’erba ha ottenuto il risultato più importante, arrivando in finale a Wimbledon e fermandosi solo per mano di Roger Federer. E’ stato bravo il croato a risalire anche nel finale di stagione, reagendo ad una estate non brillante con tre semifinali consecutive tra Pechino, Shanghai e Basilea, prima di uscire al Round Robin a Londra. Ma quello che più fa sorridere il croato, è proprio la costanza, caratteristica fondamentale per rimanere al vertice nel tennis.

David Goffin: VOTO 8

La finale alle Atp Finals, con tanto di vittoria su Roger Federer, e le due vittorie nella finale, pur persa, di Coppa Davis, sono state “solamente” la meritata conferma di quanto visto già in primavera: ad oggi, Goffin merita di gran lunga un posto tra i primi 10 del mondo. Un giocatore moderno il belga, capace di esprimersi a livelli altissimi in alcuni frangenti, grazie alla sua solidità con entrambi i fondamentali, emersa sin dall’Australian Open in questo 2017. Una stagione che lo vede chiudere al numero 7, con un finale di altissimo livello che gli ha permesso di tornare in Top-10, ma che sarebbe potuta essere anche andare meglio: prima dell’infortunio al Roland Garros, che aveva completamente compromesso la sua estate, Goffin era stato tra i migliori anche sulla terra, fermato per ben due volte da Rafael Nadal, a Monte-Carlo e Madrid. Due titoli e tre finali perse nel 2017, oltre ad una consapevolezza per Goffin, ormai in grado di giocarsi le proprie chance su tutte le superfici.

Jack Sock: VOTO 8

Jack Sock non è solo un tennista che arriva nella Top-10 per la prima volta, ma è anche simbolo di un paese, gli Stati Uniti, che dopo tanta difficoltà hanno voglia e bisogno di tornare a farsi valere sui campi da tennis. Il 25enne a stelle e strisce ha costruito i risultati di questa stagione, proprio nella terra di casa: la finale a Delray Beach, la semifinale ad Indian Wells, ed i quarti a Miami hanno rappresentato il miglior inizio possibile per lui, in grado di alzare nuovamente l’asticella nel finale di stagione. Mentre gli altri colleghi hanno quasi avuto paura di andare alle Atp Finals, Sock ha trionfato a Parigi-Bercy, sfruttando le tante debacle per una qualificazione in extremis. La parte più curiosa della carriera di Jack Sock inizia proprio ora: il risultato ha aiutato lo statunitense ad esprimersi al meglio anche alle Finals, raggiungendo la semifinale, e proprio con questa fiducia l’americano proverà a ripartire, cercando di consolidare i miglioramenti intravisti in questa stagione, mentali, ma anche tecnici.

Novak Djokovic: VOTO 5

Probabilmente la stagione del serbo avrebbe meritato un voto anche perggiore. Non per il suo tennis pur irriconoscibile, ma per il suo approccio ai match in questa stagione. Sin dall’Australian Open, Novak Djokovic non è stato lo stesso, prima nella testa e poi nel tennis: troppi cali di concentrazione, anche troppo nervosismo, per un tennista che aveva ormai abituato a standard quasi folli durante le scorse stagioni. A testimonianza del momento difficile è arrivata anche la separazione con lo storico team. Proprio dopo la separazione la stagione di Djokovic sembrava poter migliorare grazie alla finale raggiunta a Roma e la vittoria ad Eastbuorne, alla fine è arrivato però il ritiro a Wimbledon e poi per tutto il resto della stagione per un problema al gomito che si faceva sempre più insistente. Nessuno sa come e quando “Nole” tornerà in campo, ma i veri appassionati del tennis non possono che augurargli buona fortuna: la sua presenza ad alti livelli, avrebbe aggiunto ancor di più ad una stagione comunque già particolare.

Andy Murray: VOTO 5

Discorso molto simile quello per Andy Murray nel 2017: autore di un brutto Australian Open, il britannico ha chiuso una stagione ad alti e bassi, che dopo la vittoria a Dubai sembrava poter decollare, ma che invece ha riservato poco altro all’ex numero 1 del mondo. Dopo la semifinale al Roland Garros, anche per lui è arrivato lo stop, deciso dopo il quarto di finale perso a Wimbledon ed influenzato da un problema all’anca che lo ha portato a saltare tutto il resto del 2017. Prospettiva molto simile a quella del suo coetaneo per Murray, che però è quasi certo di rientrare agli Australian Open: anche lui, in questa stagione piena di assenze, avrebbe potuto rendere ancor più avvincente questo 2017.

Stanislas Wawrinka: VOTO 7.5

Visto il livello su cui si stava ancora una volta esprimendo, per il 2017 tennistico Stanislas Wawrinka rappresenta forse la perdita più grave. Era stato lui il più vicino al duo Nadal-Federer ad inizio stagione, arrivando in semifinale all’Australian Open e in finale ad Indian Wells e al Roland Garros. Ma quest’anno il torneo “maledetto” per i big è stato proprio Wimbledon: dopo la sconfitta al primo turno, anche l’elvetico ha dovuto rinunciare a proseguire in questo 2017, anche lui per problematiche di natura fisica.

Juan Martin Del Potro: VOTO 8

Ormai, molti si erano già rassegnati a vederlo stabile nella scomodissima palude dei giocatori tra la 20esima e la 30esima posizione, per via di un rovescio comunque troppo morbido, che l’argentino faticava a giocare accelerando. A cambiare le carte in tavola è stata l’estate, che ci ha pian piano riconsegnato un Del Potro sempre più competitivo e notevolmente più libero mentalmente, tanto da giocare con più tranquillità il colpo bimane. E’ stata proprio la sua crescita a macchiare la stagione praticamente perfetta di Federer, con una vittoria allo Us Open che aveva vagamente il sapore di quella di 8 anni prima. Dopo il risultato a New York, Del Potro è sembrato finalmente consapevole di potersela giocare senza paura: la stanchezza probabilmente, gli ha impedito di qualificarsi per le Atp Finals, per un argentino uscito affaticato anche dai i due bei match contro Federer, persi entrambi, a Shanghai e Basilea. Una cosa è certa, ora Del Potro è tornato a ridosso della Top-10 e nelle condizioni del finale di stagione potrebbe essere tra i protagonisti principali nel 2018.

Fabio Fognini: VOTO 6.5

Un 2017 comunque positivo quello del numero 1 d’Italia, vincitore a Gstaad e finalista San Pietroburgo, ma comunque autore di alcune prestazione degne di nota. Il risultato più prestigioso rimane comunque la semifinale a Miami, per un Fognini che ad oggi appare più costante sul veloce che sulla terra. Da ricordare comunque la vittoria sull’allora numero 1 del mondo Andy Murray, quando Fognini ha letteralmente schiantato il britannico spinto da un Foro Italico in visibilio. Diversi i risultati a cui guardare per poter ripartire nel 2018, con la speranza di potersi quanto meno confermare.

Paolo Lorenzi: VOTO 6.5

A 35 anni chiudere al numero 43 del mondo non è per nulla scontato, né tanto meno collezionare due finali (Quito e Umago) e vincere il Challenger a Caltanissetta. La fatica si è fatta sentire dopo un grande Us Open, in cui Lorenzi ha raggiunto per la prima volta gli ottavi in un torneo del Grande Slam, ma c’è comunque da essere soddisfatto: forse rivedrà un po’ la programmazione l’azzurro, ma la strada è quella giusta e la volontà quella di sempre.

Gli altri azzurri: VOTO 7

Fabbiano e Seppi in Top-100 e i vari Cecchinato, Travaglia e Berrettini in netta crescita nel circuito Challenger. Il movimento azzurro sembra aver un discreto futuro davanti e soprattutto Berrettini sembra poter avere diverse armi per poter crescere e salire ancora. Nove azzurri nei primi 200 del mondo e tanta speranza: i più esperti dovranno provare a ripetersi, mentre i più giovani dovranno cercare di crescere ancora, lavorando anche dal punto di vista mentale, per acquisire consapevolezza di se stessi, il primo passo per puntare al progresso.

La stagione Atp: VOTO 8

Dare un voto altissimo alla stagione solo per il ritorno ad altissimi livelli di Nadal e Federer non sarebbe giusto. Con i due a dominare, i risultati sono sembrati quasi sempre scontati, ma la stagione è comunque da considerarsi positiva. Sono comunque tornati Nadal e Federer, ma per la prima volta la Next Gen ha avuto più spazio: Zverev sembra un vero prodigio, ma anche Shapovalov, Rublev e gli altri hanno quest’anno avuto i loro bellissimi momenti. Un plus va dato a tutti, anche anche all’Atp e a Roger Federer e gli altri tennisti che hanno partecipato ad una bellissima prima edizione della Laver Cup: la competizione ha divertito e convinto, la formula anche e in futuro avremo forse l’occasione di vedere all’opera i grandi assenti di questa stagione. Non male tutto sommato anche le NextGen Atp Finals, le cui regole sui punteggi però non hanno convinto tutti. Non ci resta che aspettare la nuova stagione, dove tutti gli interrogativi più interessanti verranno sciolti.

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