Amarcord

L’angolo del ricordo: Shanghai 2014, la tragica resa di Mayer contro Federer

Leonardo Mayer - Foto Ray Giubilo

Penso di essere stato incredibilmente fortunato oggi, bisogna essere abbastanza onesti. Credo proprio che il mio avversario meritasse più di me la vittoria. Di certo è stato un incontro pazzesco, credo di aver stabilito il record di volèe sbagliate in un singolo match questa sera“. Queste sono le inusuali dichiarazioni di Roger Federer, immediatamente dopo aver sconfitto Leonardo Mayer al primo turno del Masters 1000 di Shanghai 2014. La sfida fra lo svizzero e l’argentino, come palese dalle parole del primo citato, è stata molto particolare e ha regalato folli emozioni agli spettatori, sino all’ultimo istante di gara certi che il campione elvetico avrebbe alzato bandiera bianca, prima o poi.

Il primo set di Federer-Mayer ha offerto uno spettacolo sensazionale, impreziosito da un ritmo di gioco incredibilmente rapido e colpi da manuale da ogni zona del campo. Uno scontro fra rovesci ad una mano è storicamente godibile, ma le peculiarità di questo testa a testa non si sono fermate a quell’aspetto: giocate di tocco e di potenza, recuperi incredibili e colpi di scena praticamente ad ogni scambio. Federer è riuscito a strappare il parziale primordiale con un 7-5 tutto sommato meritato per i valori espressi in campo, seppur il 6-3 di firma argentina del secondo set abbia fatto concretamente comprendere le intenzioni di Mayer, con il verdetto del terzo set a decretare le sorti dell’intera partita.

Il terzo set è stato caratterizzato da un sostanziale equilibrio, con un Mayer visibilmente in grande forma. Sul risultato di 4-5 e 15-40 in favore dell’argentino, con servizio elvetico, le occasioni per chiudere i conti sono risultate più che invitanti: due palle break da non vanificare. Mayer ha provato a non sprecare la prima delle due opportunità e ha condotto uno scambio meraviglioso, comandandolo, ma la svolta è stata rappresentata da un suosemplice‘ passante di rovescio che ha danzato sul nastro e si è fermato sul suo campo: sospiro di sollievo per Federer e grande rammarico per Mayer. Lo svizzero è riuscito agevolmente a recuperare lo svantaggio con alcuni colpi incisivi di dritto e ha ristabilito la parità sul 5-5.

Il match si è prolungato sino al tie-break e Mayer ha accumulato rapidamente un vantaggio enorme, nuovamente, trovandosi sul 6-4 in suo favore dopo un errore madornale con il dritto dell’avversario. Federer non ha però concesso nulla e con il mix serve & volley e passante lungolinea di rovescio ha conquistato il 6-6. Mayer ha ottenuto un’ultima possibilità per far suo l’incontro mediante il quinto match point sul 7-6 in suo favore, ma Federer ha sgretolato per l’ennesima volta le speranze del suo opponente con una prima ad uscire perfetta: 7-7. Il campione svizzero  ha successivamente completato il passaggio del turno attraverso il punteggio di 9-7, mettendo a segno un lob straordinario e scaturendo un commosso pianto di Mayer, consapevole di aver gettato al vento un’occasione probabilmente irripetibile e, perlomeno quel giorno, alla sua portata.

Quel primo turno di Shanghai 2014 aveva raccontato le sconfitte inaspettate di Stan Wawrinka e Rafael Nadal, rispettivamente eliminati da Gilles Simon e Feliciano Lopez, ma Roger Federer non si è aggiunto alla ‘lista nera‘ composta peraltro anche da top player come Grigor Dimitrov, Kei Nishikori e Milos Raonic. I 57 errori non forzati di Federer posso ben esplicare quante difficoltà intrise nel suo stesso gioco abbia dovuto affrontare, ma è innegabile il merito di Leonardo Mayer, straripante in quel periodo storico e oggettivamente un ottimo interprete di un tennis energico ed esteticamente ineccepibile. “Niente asciuga più velocemente di una lacrima“. Parafrasando Cicerone si coglie ciò che ha provato Mayer dopo quel pianto da atmosfera tragica, contraddistinto da una probabile consapevolezza di aver perso un treno mai più raggiungibile, ma con altrettanta cognizione di poter ripetersi.

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