Amarcord

L’angolo del ricordo: Roland Garros 2018, Marco Cecchinato batte Novak Djokovic e vola in semifinale

Marco Cecchinato - Foto Ray Giubilo

La carriera di uno sportivo, si sa, non è costituita soltanto da impegno e fatica, ma anche dalle cosiddette sliding doors, che possono consentire ad un atleta la svolta decisiva oppure significare una brusca battuta d’arresto. Nel tennis, però, oltre alla capacità di sfruttare ogni minima occasione a propria disposizione, è la costanza che contraddistingue i grandi campioni.

L’Italia, in particolare, ha vissuto il suo momento di splendore in questo sport negli anni ’70 con tennisti del calibro di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, per poi vedere scemare pian piano il livello dei rappresentati azzurri. Negli ultimi anni, però, c’è stata un’importante inversione di tendenza, grazie a giovani emergenti dalle grandi potenzialità, come Fabio Fognini, Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Marco Cecchinato, che hanno saputo cogliere al meglio le loro chance.

Quest’ultimo, infatti, nel 2018 ha toccato il punto più alto della sua carriera sin qui, battendo l’attuale numero uno del rankig Atp, Novak Djokovic, e raggiungendo una storica semifinale nel Roland Garros.

Il 27 maggio 2018 inizia l’Open di Francia, con l’azzurro che è tra i primi a scendere in campo sulla terra rossa per disputare il match del primo turno contro il romeno Marius Copil. L’approccio alla gara da parte di Marco non è affatto buono, poiché va subito sotto di due set, ma poi trova la forza di reagire e rimonta il suo avversario, chiudendo al tie-break sul 2-6, 6-7, 7-5, 6-2, 10-8.

Nel secondo turno Cecchinato non ha alcun problema nello sbarazzarsi in tre set dell’argentino Marco Trungelliti per 6-1, 7-6, 6-1. Il livello degli avversari si alza e al terzo turno, ad attendere il tennista siciliano, c’è lo spagnolo Pablo Carreno Busta, il quale si porta immediatamente avanti di un set. Marco, però, forte dell’esperienza vissuta contro Copil, riesce a conquistare un cruciale secondo set al tie-break, per poi proseguire spedito verso il successo con il punteggio di 2-6, 7-6, 6-3, 6-1.

Il primo vero grande banco di prova per il palermitano arriva agli ottavi di finale, dove incontra il numero 9 del mondo David Goffin. Il belga ha alle spalle una maggiore esperienza, ma in campo non si evince alcuna differenza tra i due contendenti, anzi, a giocare il miglior tennis è Cecchinato, che lascia soltanto le briciole al suo rivale, imponendosi 7-5, 4-6, 6-0, 6-3.

L’azzurro, già protagonista di un incredibile exploit, ai quarti deve confrontarsi contro un pluricampione come Novak Djokovic, l’allora ex numero 1 del ranking Atp, nonché campione a Parigi nel 2016. Una sfida apparentemente proibitiva per Marco che, però, dato anche il non ottimale stato di forma del serbo, crede fermamente di poter compiere l’impresa.

Il siciliano inizia il match alla grande, mettendo subito a referto il break che gli vale il primo set 6-3, ma Nole non resta a guardare e, nel secondo set, vende cara la pelle, anche se, alla lunga, è costretto a cedere al tie-break. Cecchinato, in vantaggio 2-0, nel terzo parziale si rilassa un po’ troppo, permettendo a Djokovic di imporsi con un netto 6-1 e di rientrare in partita.

In quel momento nella testa del tennista italiano potrebbe scattare il blackout, invece, Marco dimostra di possedere un’eccezionale forza mentale, riuscendo a mantenere la calma e ricominciando a giocare ad alto livello. Anche il quarto set giunge al tie-break, che poi risulta decisivo per l’azzurro, nonostante il serbo non volesse abdicare: il set appare interminabile, ma alla fine è il palermitano a conquistare l’undicesimo e determinante punto.

Marco Cecchinato supera Novak Djokovic in quattro set 6-3, 7-6, 1-6, 7-6 e conquista la semifinale del Roland Garros 2018,  diventando il terzo italiano a raggiungere tale traguardo in un Major nell’era Open, 40 anni dopo Corrado Barazzutti (Roland Garros 1978) e 42 anni dopo Adriano Panatta (Roland Garros 1976).

Nel turno successivo nulla può contro l’austriaco Dominic Thiem, che passa 7-5, 7-6, 6-1, ma la grande impresa compiuta nel torneo parigino proietta il siciliano al 27° posto nel ranking mondiale e, soprattutto, nella storia del tennis italiano.

SportFace