Tennis

Adriano Panatta: “Federer è un incrocio tra Mozart e gli U2, l’unico che mi emoziona”

Adriano Panatta premiato agli Internazionali BNL d'Italia - Foto Antonio Fraioli

Adriano Panatta e quei paragoni tra la musica e il tennis con un confronto tra passato e presente. L’ex campione azzurro, che giovedì taglierà il traguardo dei 70 anni, si è concesso ai microfoni di Italpress: “Negli anni ’70 in campo si suonava il rock, c’era qualche eccesso di Jimi Hendrix ma anche tanti Bob Dylan. Oggi il tennis e’ piu’ simile al rap e al trap, devo dire che non mi fa impazzire – ha detto -. Federer? Lui e’ un incrocio tra Mozart e U2, con qualcosa dei Pink Floyd. E’ l’unico che mi emoziona, riesce sempre a sorprendermi. Di Nadal e Djokovic apprezzo invece l’intensita’ e la loro carica agonistica. Il nostro era un tennis piu’ morbido, piu’ vicino alle capacita’ umane e, con tutte le proporzioni del caso, piu’ vicino al giocatore della domenica”.

“Sto costruendo un impianto sportivo a Treviso – ha proseguito sulla sua vita privata – inizieremo i lavori tra settembre e ottobre. Ci saranno campi da tennis, paddle e palestre. Vivo la mia eta’ serenamente, mi mantengo attivo e ringrazio per non aver avuto problemi di salute. Nella vita di ognuno di noi ci sono alti e bassi, gli errori aiutano a maturare. Il compleanno? Saro’ con la mia compagna, i figli, i nipoti e pochissimi amici che si possono contare sulle dita di una mano”, ha chiosato Panatta.

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