Tiro a volo

Tiro a volo, Italia contraria ai Mondiali ogni due anni

Tiro a volo: si è concluso da poco a Monaco di Baviera il quindicesimo Workshop della ISSF (International Shooting Sport Federation), il meeting annuale dove 90 delegati delle varie federazioni nazionali organizzatrici di eventi durante l’arco della stagione hanno discusso delle modifiche regolamentari e di altre novità. L’Italia, rappresentata dal presidente FITAV Luciano Rossi, dal ct del trap Albano Pera, da Daniele Ghelfi e e Francesco Fazi, si è detta contraria ai Mondiali e alle finali di coppa del mondo ogni due anni. 

IL CT PERA SI OPPONE – Il tiro a volo, infatti, prevede un Mondiale annuale, escluso l’anno in cui cade l’Olimpiade: tre mondiali per ogni quadriennio, dunque. La proposta, che verrà discussa in assemblea elettiva a novembre 2018, ha di fatto eliminato dal calendario di gare di tiro al volo il mondiale 2019. Il ct Pera si è mostrato molto contrariato per questa proposta di modifica: “Questa proposta mi sembra ridicola, da sempre abbiamo celebrato i nostri Mondiali con cadenza annuale e sono il momento più alto della stagione. Facendone uno ogni due anni questo sport perde visibilità”. 

LE PAROLE DEL PRESIDENTE ROSSI – Contrario anche il presidente Rossi: “Le rassegne iridate portano visibilità al nostro sport, non sono d’accordo con la proposta di modifica venuta fuori al Workshop. Anzi, aumenterei gli appuntamenti iridati per quanto riguarda il tiro a segno, al momento uno ogni quattro anni”. Una proposta che, dunque, fa discutere: la modifica non è definitiva e andrà discussa, la Federazione Italiana è contraria.

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