[the_ad id=”10725″]
Il norvegese Kjetil Jansrud ha conquistato il superG di Val Gardena, valevole per la Coppa del Mondo di sci alpino 2016/17, con il tempo di 1:31.93. Sul secondo gradino del podio è salito il suo connazionale Aleksander Kilde, facendo registrare un ritardo di soli 6 centesimi. Al terzo posto si è piazzato Erik Guay, distaccato di 13 centesimi. A cavallo della top10 tre azzurri: Paris, Innerhofer e Fill.
La celebre Saslong, in versione superG, parte da una quota di 2000m e termina dove sorge Santa Caterina, a 1410mt. Il tracciato odierno è stato disegnato dagli allenatori della squadra austriaca, in modo andante e regolare, senza curve marcate. Il manto nevoso si è rivelato in ottime condizioni, compatto e con poche tracce di ghiaccio.
Gli ultimi quattro anni di gare veloci disputate in Val Gardena, si sono distinte per il dominio della squadra norvegese. Questa tradizione si è confermata anche nella gara di oggi. Kjetil Jansrud è stato perfetto dal punto di vista tecnico. Ha sciato in modo morbido, senza mai dare l’impressione di accusare le frequenti sconnessioni del terreno. Anche Aleksander Kilde non è stato da meno, risultando molto veloce e perdendo la gara per pochi centesimi. Per quanto riguarda gli atleti azzurri, Dominik Paris ha condotto una buona gara, soprattutto nella parte alta del tracciato. Purtroppo, ha commesso un errore determinante all’ingresso del Ciaslat, proprio nello stesso punto dove lo scorso anno ha subito un incidente. Alla fine, si è piazzato in ottava posizione. Christof Innerhofer ha realizzato una buona discesa, disegnando delle linee corrette. Tuttavia, ha spigolato eccessivamente nei cambi di direzione, perdendo preziosi centesimi e concludendo decimo. Alle sue spalle è arrivato Peter Fill. Il campione azzurro ha tenuto troppo nelle parti più tecniche del percorso, perdendo tempo e scongiurando la possibilità di recuperare nei punti di scorrimento. Mattia Casse, nonostante sia partito molto forte, ha commesso un grave errore di linea nella parte centrale, che ha compromesso la corretta esecuzione delle curve successive ed il tempo finale.
Si ricorda, che questa pista è conformata in modo da mettere subito sotto pressione gli atleti. Poco dopo il cancelletto di partenza, si affronta un falso piano che conduce ai difficili Muri di Sochers, con una pendenza media del 56%. In seguito, a grande velocità, si arriva sulle Gobbe di Cammello, uno dei punti chiave della gara. Infine, si giunge sui Prati del Ciaslat, dove si articolano quattro curvoni, resi complessi dal fondo irregolare. All’uscita del Ciaslat si percorre un canalone che sfocia sulla Curva di Nucia, dove la pendenza cambia repentinamente. Al termine di questo tratto inizia lo schuss che porta all’arrivo.