Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, la stagione che verrà: chi ci sarà, chi no e cosa cambia

Carolina Kostner - Mondiali Milano 2018
Carolina Kostner - Foto Diego Barbieri

Dopo l’Asian Open Figure Skating, che a Bangkok ha aperto l’ISU Challenger Series i primi di agosto, e la bella medaglia d’argento regalata all’Italia nella danza da Jasmine Tessari e Francesco Fioretti che a Dortmund hanno incantato nel NRW Trophy, hanno preso ufficialmente il via i 22esimi Junior Grand Prix. Prima tappa a Bratislava, e sul ghiaccio stanno difendendo i colori azzurri Daniel Grassl, Alessia Tornaghi e i fratelli Giulia e Andrea Tuba tra le coppie di danza.

In attesa di scoprire cosa faranno i nostri piccoli talenti, (Daniel è terzo dopo lo short con uno strabiliante 71.86 apparso anche un po’ risicato, Alessia 14ma con 46.24) cerchiamo un po’ di capire che stagione ci aspetta, chi gareggerà e chi no. Ci sarà, come detto, Carolina Kostner; non figurano nella start list dei Grand Prix, invece, Marchei – Hotarek e Cappellini – Lanotte. Maurizio Zandron gareggerà sotto la bandiera austriaca e alla sua allenatrice Cristina Mauri affiancherà Claudia Houdek. Non lo vedremo, però, poiché il passaggio impone uno stop, nei Grand Prix.

Tante le defezioni eccellenti in ambito internazionale, a cominciare dalla campionessa del mondo in carica, la canadese Kaetlyn Osmond. Nessun problema particolare per lei, che si è messa l’oro mondiale al collo proprio davanti al pubblico milanese di Assago. Dietro la decisione pare che ci sia la voglia di prendersi del tempo per riflettere sul proprio futuro, nell’anno che apre un nuovo quadriennio. Niente Grand Prix per Ashley Wagner e Mirai Nagasu.

Numerose le novità tra i Men, a cominciare dai ritorni eclatanti. Come quello del giapponese 33enne Daisuke Takahashi, campione del Mondo e bronzo a Vancouver nel 2010, che ha annunciato di voler tornare a gareggiare a 4 anni da Sochi. Certo, 4 anni sono un’eternità nel mondo in costante evoluzione tecnica e artistica del ghiaccio, ma lui ha detto di voler comunque provare a recuperare il gap, solo per se stesso e per tornare a provare quelle sensazioni finite insieme alle competizioni.  

C’è chi torna e chi se ne va, perché ha già vinto tutto quello che poteva vincere. Parliamo del plurimedagliato canadese Patrick Chan che altro, al mondo delle lame, non poteva chiedere: 10 volte campione nazionale, si è portato a casa tre medaglie olimpiche (un oro e due argenti), tre ori mondiali dal 2011 al 2013 dopo due anni da vicecampione nel 2009 e nel 2010, altri tre ori ai Four Continents (2009, 2012, 2016) e quattro podi consecutivi alle Finali di Grand Prix, dal 2010 al 2013. Stesso discorso per il “Re di Spagna” Javier Fernandez, bronzo ai Giochi del 2018 e campione europeo in carica per la sesta volta consecutiva. Javier, due volte campione del mondo (nel 2015 e nel 2016) è stato anche sette volte campione nazionale. Con Patrick e Javier dicono basta, non si sa quanto momentaneamente, anche Max Aaron e Misha Ge.

E veniamo alle coppie di artistico: Aljona Savchenko e Bruno Massot, insieme da 4 anni (dopo il ritiro di Robin Szolkowy) e reduci da un’annata gloriosa in cui hanno dato tutto e fatto incetta di ori (si sarebbero, probabilmente, messi al collo anche quello europeo se non vi avessero volontariamente rinunciato per concentrarsi su Mondiali e Olimpiadi) hanno deciso di  prendersi una pausa dalle competizioni per dedicarsi solo agli show; stessa sorte anche per i canadesi Meagan Duhamel ed Eric Radford, un oro e un bronzo a PyeongChang 2018 e un argento nel Team Event di Sochi 2014, quattro medaglie Mondiali, cinque ai Four Continents quattro alle Finali del circuito Grand Prix. Niente campionato del mondo anche per l’altra coppia canadese, quella di danza composta da Kaitlyn Weaver ed Andrew Poje.

La Federazione Canadese perde, dunque, davvero tanti pezzi importanti. Dagli Stati Uniti, invece, salutano e appendono i pattini al chiodo i danzatori Alex e Maia Shibutani. Anche loro, per il momento, si dedicheranno agli spettacoli in giro per il mondo, il resto si vedrà.

La stagione agonistica che sta per iniziare sarà la prima con il nuovo sistema di punteggio ISU. Tante le novità, a cominciare dallaumento del numero dei Gradi di Esecuzione (GOE): non più con una scala di 7 (da -3 a +3) ma di 11, da -5 a +5, per premiare quanto più possibile nel dettaglio la qualità degli elementi. I programmi liberi degli uomini e delle donne dureranno 30 secondi in meno e, per favorire la varietà dei salti, se ne potranno ripetere solo due dello stesso tipo e, delle due ripetizioni, solo uno potrà essere quadruplo.

Cambia anche il bonus del 10% sul valore base dell’elemento di salto, che veniva assegnato nella seconda metà del programma (per questo la scuola di Eteri Tutberidze li concentra tutti nella seconda parte) e che adesso potrà essere dato solo all’ultimo salto del programma corto e negli ultimi tre del lungo. 

 

 

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