[the_ad id=”10728″]
La danza sul ghiaccio ha il suo nuovo re e la sua nuova regina. I canadesi Virtue – Moir cedono il passo, i campioni sono i francesi Papadakis – Cizeron. S’inverte così la classifica finale dello scorso anno, quando Tessa e Scott con 197.22 batterono Gabriella e Guillaume, che si fermarono a 192.81. Nel giro di un anno le cose non solo si sono ribaltate, ma nell’anno olimpico i francesi sfondano quota 200 e vincono con 202.16, mentre i rivali si devono “accontentare” di 199.86. Lo scontro diretto tra titani non ha deluso le aspettative mentre sono di bronzo, come previsto, i fratelli americani Shibutani. Con 188.00, la loro free dance è stata, però, la sesta della giornata e non si sono visti soffiare il podio solo grazie al buon margine, rispetto alla quarta posizione, acquisito al termine dello short: 78.09 contro i 74.81 dei connazionali Hubbell – Donohue.
Per i francesi si tratta della terza medaglia in una finale di Coppa del Mondo, la prima d’Oro. Nel 2014 furono bronzo e l’anno scorso, come detto, d’argento, mentre nel 2015 furono assenti a causa di un infortunio di Gabriella. Nel libero di oggi Papadakis – Cizeron non hanno vinto, hanno stravinto, strappando un 10 pieno nell’interpretazione della musica e facendo schizzare i GOE a 3.14 nella Midline step sequence, permettendo a questo elemento di arrivare a 10.24.
60.85 è stata valutata, nel complesso, la parte tecnica, 59.24 la parte artistica, per un totale di 120.09 e un nuovo record del mondo che polverizza quello che loro stessi avevano realizzato a metà novembre: 202.16 contro i 201.98 di Grenoble. Rispetto alla struggente energia di Virtue – Moir, che hanno fatto rivivere l’emozione del musical Moulin Rouge, con i francesi il pubblico sembra trattenere il fiato in silenzio per tutta l’esibizione, mentre i pattini quasi non sfiorano nemmeno il ghiaccio.
La danza libera di Anna Cappellini e Luca Lanotte è stata la quinta della giornata, ma non è bastato per scalare posizioni e i pattinatori delle Fiamme Azzurre hanno confermato il sesto ed ultimo posto dello short. Sulle note di Nicola Piovani “La vita è bella”, ma la loro FD lo è ancora di più. 110.99 (56.01 / 54.98) la valutazione dei giudici, per un totale di 185.23 e un parte artistica che non vede voci sotto il 9: interpretazione e performance 9.32, skating skills e transitions 9, Composition 9.18. I sollevamenti sono puliti, i twizzles perfettamente all’unisono, intenso il finale. Ma per accarezzare il podio, o addirittura salirci su, non è sufficiente.
Infine un doveroso riferimento alla gara delle coppie di artistico che ha visto l’exploit dei tedeschi Savchenko – Massot, Oro alla loro prima finale di Grand Prix insieme. In testa già dopo il programma corto, hanno portato sul ghiaccio giapponese un libero spaziale, da 157.25 ( 80.23 / 77.02) per un overall di 236.68. Aliona è una piuma nelle mani di Bruno, i lanciati sono altissimi, coprono quasi mezza pista, i sollevamenti partono dalle posizioni e dalle prese più impensabili, i salti e le combinazioni impeccabili. Alla fine per loro è standing ovation. Seconda posizione per i cinesi Sui / Han, in rimonta dal terzo posto con un libero da 155.07 (79.24 / 75.83) per 230.89 totali. Bronzo per i canadesi Duhamel – Radford, in rimonta addirittura dalla quinta posizione. Russi fuori dal podio invece, con Stolbova – Klimov in quarta posizione e i trionfatori della scorsa edizione, Tarasova – Morozov in quinta, e chiamati a rivedere quello che non va nei loro programmi, per correre ai ripari in chiave olimpica.