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Sport invernali, il presidente Flavio Roda: “No a Roma 2024? L’Italia ha perso credibilità”

Flavio Roda - Foto Sportface.it

Il presidente della Federazione italiana sport invernali, Flavio Roda, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sportface.it. Tanti i temi toccati da Roda che sottolinea la caduta di credibilità dell’Italia dopo il no del sindaco di Roma Virginia Raggi alla candidatura di Roma come sede dell’Olimpiade del 2024.

E’ possibile pensare alla possibilità di candidare un’altra città nell’arco alpino per ospitare le Olimpiadi?
“Voglio essere onesto, ritirando la candidatura di Roma ritengo che passeranno moltissimi anni per una nuova candidatura. Perdiamo credibilità, è la seconda volta che ci ritiriamo, questa volta addirittura in corsa. Ci vorranno tantissimi anni per ricostruire credibilità e per rivedere una candidatura. Mi dispiace molto, sono stato a Rio, sono rimasto a Rio. Una cosa grandiosa, organizzata bene, il Coni ha fatto un grande lavoro. Per me c’erano tutte le condizioni per vincere, era una opportunità importante. Io non la vedrò una candidatura italiana sicuramente, spero che quelli più giovani di me avranno la possibilità”.

Non crede che Milano dovrebbe pensare a candidarsi per l’Olimpiade invernale?
“L’Olimpiade invernale dovrà cambiare sistema, dovrà utilizzare risorse sul territorio senza creare strutture che poi saranno abbandonate come a Torino. Chi avrà intenzione di candidarsi dovrà trovare il modo di costruire una struttura legandola al sistema di una città. Bisogna utilizzare ciò che esiste, senza costruire enormi strutture”.

Potrebbe essere il Mondiale di Cortina 2021 la più grande occasione per l’Italia per recuperare credibilità nell’organizzazione di un grande evento sportivo?
“Sicuramente, è un brand importante e c’è un grande interesse attorno a Cortina. La fondazione ha fatto un grande lavoro, ha sbloccato il sistema di zone di arrivo, le piste. ll progetto è a buon punto e vediamo che sta crescendo giorno dopo giorno. Sarà un grande mondiale”.

Si è parlato negli ultimi mesi del fatto che alcune federazioni legittimano l’utilizzo di alcuni medicinali che non si trattano di doping ma che possono migliorare la prestazione degli atleti. Qual è la sua posizione su questo scandalo che ha interessato soprattutto lo sci di fondo?
“Combattere qualsiasi tipo di doping è una cosa prioritaria di una federazione. Devo dire la verità, noi abbiamo una legge ordinaria molto severa sul doping, bisogna seguire la legge. L’Italia su questo aspetto è molto tutelata, negli ultimi mesi abbiamo visto condanne che mi hanno stupito in cui sono state usate dei pesi e delle misure diverse”.

Ha prestato molta attenzione al biathlon, lo sci alpino rimane centrale nel programma?
“Ho parlato del biathlon perché bisogna parlare delle altre discipline. Sono soddisfatto di aver fornito risorse a tutte le discipline, sul biathlon abbiamo fatto una squadra in più e ha molti soldi in più di budget rispetto agli altri anni, circa 400.000 euro per fare un esempio pratico. Lo sci alpino è il più importante della nostra federazione ma tutte le discipline sono importanti e in particolar modo in chiave olimpica perché tutte le medaglie hanno lo stesso valore”.

Per quanto riguarda lo sci alpinismo, abbiamo in campo maschile gli atleti più forti del mondo. Come facciamo a mantenerli affinché lascino una buona eredità ai giovani in ottica Olimpiade 2022?
“Noi abbiamo lavorato molto sullo sci alpinismo, abbiamo portato avanti il loro progetto e lo abbiamo aiutato. Lo sci alpinismo sta facendo un ottimo lavoro sui giovani e abbiamo il supporto di molti gruppi sportivi come l’Esercito. Non è più una disciplina di alto livello riservata agli adulti, molti sci club stanno iniziando a lavorare su questa disciplina ed è una cosa molto importante”.

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