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Sotto un sole estivo e con temperature tutt’altro che primaverili, si è corsa domenica 22 aprile 2018 la XIX edizione della Padova Marathon. Un evento molto sentito dalla città, e che anche quest’anno ha spinto un fiume di persone, quasi 24mila, a prendere parte ad una delle manifestazioni più partecipate di Padova.
Una grande giornata di festa, una grande giornata di sport, dove a far da cornice alle prestazioni degli atleti, ci hanno dunque pensato il bel tempo e il calore delle persone.
Gara maschile. Etiopia batte Kenya.
Già, proprio così, perchè contro ogni pronostico, e a grande sorpresa, a vincere sulla distanza regina ci pensa il giovane atleta 21enne Mogos Shumay (etiopia). Il ragazzo, allenato dall’ex atleta di casa Ruggero Pertile, era alla sua seconda maratona, ma la sua ancora poca esperienza nelle 42km non l’ha fermato e intimorito dalla voglia di andarsi a prendere la medaglia più preziosa che ieri Padova regalava. Sotto gli applausi pieni di orgoglio del suo allenatore e dei tifosi, taglia il traguardo in 2h12’23”. Forse il caldo non gli ha permesso il possibile “ sub 2h10’ ”, ma visto il talento di queste giovani gambe etiopi, siamo certi che Shumay non impiegherà troppo a togliere quei 2minuti e 23secondi dal suo crono di gara finale. A completare il podio ci pensano quindi i due keniani, fino alla sera prima i favoriti. Paul Maina arriva in Prato della Valle dopo 2h12’35”, mentre attardato di qualche minuto taglia il traguardo Stephen Omiso Arita con il tempo di 2h15’49”. Bandiera italiana in quinta posizione, grazie a Luca Parisi, che completa i 42,197m, in 2h28’27”.
Gara femminile. Etiopia batte Italia.
Tra le donne, regina assoluta l’etiope Weganesh Mekasham che ha tagliato il traguardo in Prato della Valle in 2h29’18”. Per lei doppio successo: record personale e, soprattutto, record della gara, tempo che non si riusciva a battere dall’edizione della maratona del 2011. Sul secondo gradino del podio ancora etiopia. Medaglia d’argento infatti per Jenet Jetaneh con il tempo di 2h36’36”.
E per l’italia? Console terza, ma amara consolazione per lei. Era la grande attesa della gara, e su di lei occhi puntati già da qualche mese. Stava lottando per un tempo di gara che potesse farle strappare un posto sicuro per Berlino 2018. Ci aveva provato a Milano, ma alla maratona lombarda per lei solo un amaro e costretto ritiro. Qui a Padova Rosalba ci ha provato, voleva provarci. Una gara a cui è molto affezionata e in cui aveva già vinto una volta. Forse non ancora in perfetta forma dopo diversi infortuni, forse una Padova troppo bollente per lei, perchè sulle strade della maratona che l’avevano lanciata come atleta maratoneta, Rosalba Console arriva terza, tagliando il traguardo in 2h37’26”, un crono che non la soddisfa a pieno e che non le regala il biglietto per Berlino. Ma mamma Rosalba guarda già avanti, e pensa alla sua prossima maratona e ai suoi ultimi anni da atleta. “Voglio chiudere in bellezza”.