Rugby

Rugby, Smith: “Sconfitta che brucia, prima di camminare dovremo gattonare”

Scozia-Italia, Rugby Sei Nazioni 2019 - Foto Federugby.it
Scozia-Italia, Rugby Sei Nazioni 2019 - Foto Federugby.it

Siamo veramente delusi soprattutto per il risultato, penso che passi avanti ne facciamo avanti, anche se oggi siamo battuti nei punti di incontro, forse per colpa nostra o per merito dell’Irlanda, che si è dimostrata molto forte“. Queste le parole di Franco Smith, Ct dell’Italrugby, dopo la sconfitta rimediata all’Olimpico di Roma per 48-10 contro l’Irlanda nella terza giornata del Sei Nazioni 2021. “Quando noi dovevamo segnare, dopo tanto lavoro duro, hanno rallentato il gioco o rubato palla” ha spiegato l’allenatore sudafricano, “dopo una sconfitta del genere bisogna capire cosa migliorare, ma bisogna dar credito all’Irlanda, che era sotto pressione dopo due sconfitte ed è venuta a Roma con una grande determinazione“.

Dobbiamo capire che abbiamo affrontato una squadra forte anche dal punto di vista fisico” ha proseguito il tecnico, “in difesa fisicamente non si poteva chiedere di più, abbiamo fatto degli errori ma lavoriamo duro: oggi non abbiamo compiuto un passo in avanti ma l’impegno della squadra non è mancato, così come l’organizzazione di gioco, contro una delle migliori squadre del Torneo“. Smith fa anche il punto su una Nazionale che ha incassato la trentesima sconfitta consecutiva nel rinomato torneo: “In Italia, a questo livello, tanti ragazzi devono imparare a giocare e ad essere fisicamente pronti. Sono fieri e lavorano duro, si riprenderanno: l’esperienza devono farla in campo, ogni settimana cerchiamo di migliorare“.

Garbisi sta crescendo di partita in partita, così come Trulla, e piano piano imparano: e se tutta Italia ci chiede di vincere una partita, noi ci proviamo sempre, con cuore e preparazione. Ma per adesso loro sono meglio di noi, anche se stiamo facendo di tutto per diventare come l’Irlanda” sottolinea Smith, che in conclusione aggiunge: “Queste sconfitte non passano ma bruciano: è dura, ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti per compiere un passo ulteriore. Quando in un giocatore sorge il dubbio, è ancora più difficile. Prima di camminare dovremo gattonare e per farlo abbiamo bisogno di avere tutta l’Italia dalla nostra parte“.

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