Nessuno sportivo russo dell’atletica leggera parteciperà all’Olimpiade. Il Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha rigettato l’istanza dei 68 atleti russi sospesi dalla Federazione internazionale di atletica leggera dopo il rapporto Wada del 13 novembre scorso. Nel dispositivo della sentenza si legge: “Il Tas conferma la validità della sentenza Iaaf, secondo la quale gli atleti la cui federazione nazionale è sospesa non sono eleggibili per le competizioni sotto egida Iaaf”. Una decisione confermata nei due successivi appelli presentati dalla Russia e sfociata nel ricorso presentato lo scorso 3 luglio dal Comitato Olimpico russo e dai 68 atleti.
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“E’ il funerale dell’ atletica leggera” ha dichiarato la campionessa olimpica di salto con l’asta Yelena Isinbayeva, campionessa olimpica dell’asta nel 2004 e 2008 e simbolo dell’atletica russa, all’agenzia TASS. Durissimo il commento del Ministro dello sport russo Vitaly Mutko: “Purtroppo, è stato stabilito un precedente importante con la responsabilità collettiva. Rifletteremo sulle prossime mosse, si tratta di una decisione politicizzata e senza fondamento giuridico. La Federazione internazionale di atletica leggera è completamente corrotta, tutto è cominciato con loro, le persone nominate nel primo rapporto della commissione indipendente continuano a lavorare”.
Di parere contrario ovviamente Sebastian Coe, numero 1 della Iaaf che ha ringraziato il Tas per il sostegno nella lotta al doping: “Non è il giorno delle dichiarazioni trionfalistiche, perché non sono alla guida dell’atletica mondiale per escludere atleti: ma la Iaaf ha le sue regole antidoping, e oggi il Tas ha confermato che vanno rispettate. Questa decisione mette le basi per una competizione ad armi pari tra gli atleti”.