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Un test innovativo ma quantomeno discutibile: una serie di microscosse elettriche al cervello possono recar benefici notevoli nelle performance su pista. Ad augurarselo sono cinque atleti che parteciperanno ai Giochi di Rio 2016, alcuni già medagliati a Londra, che hanno provato in allenamento la cuffia speciale realizzata da Halo, una start up che ha anche promosso ed aperto la vendita al pubblico. Il dispositivo, rivela la rivista del Mit Technology Review, rilascia una debole corrente nella corteccia motoria, l’area del cervello deputata al movimento, e secondo gli ideatori è in grado di migliorare le prestazioni in gesti precisi, come l’uscita dai blocchi di partenza o il salto di un ostacolo. Alla base della teoria ci sono diversi studi che hanno dimostrato che la stimolazione magnetica transcranica può aumentare l’accensione dei neuroni, anche se le dimostrazioni del miglioramento delle prestazioni sono ancora poche. Gli atleti che gareggeranno a Rio dopo essersi allenati con l’ausilio della cuffia, che non viola i regolamenti, saranno Hafsatu Kamara, una sprinter della Sierra Leone, Michael Tinsley, ostacolista statunitense medaglia d’argento nel 2012, Mike Rodgers, staffettista Usa, Mikel Thomas, ostacolista di Trinidad e Tobago e Natasha Hastings, una staffettista statunitense che ha vinto l’oro olimpico nel 2008. “I nostri test con gli atleti d’élite sono una prova sufficiente – afferma Daniel Chao, fondatore della compagnia che vende il dispositivo a 649 dollari (585 euro) – ma stiamo comunque per pubblicarli su una rivista scientifica”. Non si starà forse esagerando?