Ciclismo

Rio 2016, ciclismo, il ct Cassani fiducioso: “I ragazzi stanno bene”

Il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo, Davide Cassani

Per adesso tutto va come previsto, senza intoppi. I ragazzi stanno bene e siamo fiduciosi”. Il ct dell’Italbici, Davide Cassani, non nasconde di avere tra le mani una Nazionale ambiziosa, guidata da un capitano come Vincenzo Nibali, vincitore in questa stagione del Giro d’Italia, e di un ‘luogotenente’ come Fabio Aru, che sabato, nella prova in linea dei Giochi di Rio2016, metterà in campo tutta la sua rabbia per un Tour de France al di sotto delle attese.

Nibali arriva bene a questo appuntamento – spiega all’ITALPRESS Cassani, a margine della cerimonia dell’alzabandiera tricolore al Villaggio Atleti – I grandi campioni sanno come programmarsi e Vincenzo ha fatto benissimo a correre il Tour dopo il Giro. E’ un ragazzo intelligente ed in Francia si è messo a disposizione della sua squadra (l’Astana, ndr). Se psicologicamente sarà condizionato dal suo passaggio alla Bahrein Merida? Ora sarà ancora più tranquillo perché sa dove andrà in futuro“.

Il pokerissimo azzurro sarà composto, oltre ad Aru e Nibali, anche da Damiano Caruso, Alessandro De Marchi e Diego Rosa. “Abbiamo una buona squadra, fatta di corridori forti – assicura il ct azzurro – I ruoli sono definiti e c’è spirito di gruppo. E posso assicurare che l’Italia si comporterà da squadra: si corre per il risultato, per i nostri colori, non per un uomo”.

Il percorso, conferma Cassani, è durissimo e selettivo: “C’è la possibilità che arrivi una fuga, con squadre composte di pochi corridori è più difficile tenere la corsa. A che classica assomiglia il tracciato? Direi il Lombardia, visto che non ci sono gare di un giorno con salite di nove chilometri“. Tante le nazionali con cui l’Italia dovrà fare i conti nella lunga giornata a cinque cerchi: “L’Olanda è forte e senza gregari, ci sono la Gran Bretagna di Froome e la Spagna, di Valverde che può disporre di alcuni compagni della Movistar. Poi ci sono Francia e Colombia, individualità come l’irlandese Martin o il portoghese Rui Costa. Insomma, sono tante le squadre che possono dire la loro, tra cui l’Italia, chiamata anche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a rompere subito il ghiaccio. Già, perché lo sport azzurro è a caccia del suo duecentesimo oro e chissà che il record non arrivi proprio grazie a Nibali e compagni. “È vero, su di noi c’è pressione, dal premier in giù…“, chiosa Cassani, convinto di avere le carte in regola per regalare al Belpaese la prima gioia da Rio.

Sportface/Italpress

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