Atletica

Rio 2016, atletica: sesta in finale l’Italia della 4×400

Maria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso, Benedicta Chigbolu, Libania Grenot per la 4x400 a Rio de Janeiro - Foto Colombo FIDAL

Ci hanno provato Benedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso e Libania Grenot nella 4×400, dove ieri era arrivata una storica qualificazione e fa strano pensare che con il tempo di ieri sarebbe arrivata la medaglia anziché il sesto posto di oggi. Invece il rettilineo finale è pesato tantissimo sulle gambe della Grenot, in lotta con tutte le altre favorite per quella che era l’unica medaglia in palio per le “normali”: il bronzo. A vincerlo è stata la Gran Bretagna, staccata dall’argento delle giamaicane di 5 secondi e addirittura 6 dalle sempre inarrivabili americane.

Non era facile tornare in pista poco più di 24 ore dopo il bellissimo record italiano fatto in semifinale dalle azzurre per trovare un posto tra le migliori 8 di questa disciplina. La corsia non era della migliore, la prima, anche se da lì hanno vinto le americane della 4×100. Le avversarie, in ordine di corsia crescente: Australia, Gran Bretagna, Ucraina, Giamaica, Stati Uniti, Canada e Polonia.

Le azzurre hanno riproposto lo stesso quartetto del primato nazionale con lo stesso ordine: come ieri la Chigbolu ha corso sui suoi tempi, chiudendo vicino alle prime tre, quello che doveva essere l’obiettivo della nostra staffetta. La seconda e la terza frazione sono state di nuovo da capolavoro per la Spacca (a 51:50!) e Folorunso, che sul rettilineo finale ha messo la freccia e ceduto il testimonie alla Grenot in quarta piazza. La campionessa europea ha messo nel mirino Christine Ohuruogo, ma nel tentativo di ricucire lo strappo si è portata dietro la forte ucraina Olha Zemlyak e la canadese Sage Watson. Gli ultimi 100 metri si sono sedimentati sulle gambe dell’italo-cubana che ha così chiuso in 2:37.05, a poco più di un secondo da quella terza piazza che sarebbe stata storica e per cui sarebbe “bastato” il tempo di ieri. Resta comunque un risultato storico per le azzurre ed è il risultato di un ottimo lavoro portato avanti e il segno di un gran talento che abbiamo anche in casa nostra.

Tutta, ce l’abbiamo messa tutta e siamo state tutte bravissime, non abbiamo lasciato nulla e purtroppo oggi nelle gambe c’è stato un po’ di fatica da ieri, però sono fiera di tutte noi e non abbiamo nulla da rimproverarci”, ha dichiarato a fine gara la capitana della squadra, la Grenot.

Ci abbiamo provato a prendere la medaglia e vedere che le inglesi sono lì con 3.25… però tutte abbiamo peggiorato rispetto a ieri ed i miei polpacci sono in fiamme quindi ho dato tutto. Però ci riproveremo e la prossima volta…” ha spiegato con la solita euforia la Folorunso chiudendo con quella voglia di migliorarsi che ci lascia sempre ben sperare.

Questa è una staffetta completa”, ha raccontato la Chigbolu: “e questo sesto posto ci lascia soddisfatte, anche se ovviamente volevamo il podio, oggi ho dato veramente tutto e anche le mie colleghe”.

Oggi mi sono piaciuta un po’ meno, ero un po’ stanca e anche se volevamo questa medaglia ogni tanto bisogna un po’ accontentarsi, ma il nostro obiettivo era la finale con il record italiano e l’abbiamo fatto, quindi dobbiamo essere contente”, ha concluso la Spacca.

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