[the_ad id=”10725″]
“Spero di non essere stato uno di quegli atleti penalizzati da chi ha fatto uso di doping”. Parola di Filippo Magni, alla partenza dall’aeroporto di Fiumicino per l‘Olimpiade di Rio de Janeiro, la quarta della sua carriera. L’azzurro ha commentato la notizia riguardante la nuova bufera doping con 45 atleti positivi tra i Giochi di Londra e Pechino. “Alle Olimpiadi di Pechino sono arrivato due volte quarto con le staffette. Davanti, in entrambe le gare, avevo russi e cinesi. Non dico che incrocio le dita visto che hanno ‘beccato’ 45 medagliati in quelle due Olimpiadi e, chissà magari qualche atleta era anche davanti a me. Se così fosse, i miei quarti posti potrebbero a questo punto tramutarsi in bronzi. Spero che ciò non accada perché mi avrebbero comunque tolto la gioia di salire sul podio, la gioia di avere fatto un’Olimpiade diversa. Il doping è un problema molto serio. Noi, sportivi puliti, ci teniamo a vincere o a perdere con le nostre forze”. Sulla quarta Olimpiade che si appresta a vivere, Magnini ha detto che “rispetto alla mia prima partecipazione nel 2004, dove ho potuto conoscere un mondo tutto nuovo, ora sono ovviamente abbastanza abituato al clima olimpico ma rimane pur sempre un’Olimpiade e l’emozione c’e’ sempre. Spero – ha concluso – di far bene ed essendo il capitano della nazionale, mi auguro di caricare nel modo giusto gli altri ragazzi che si affidano alla mia esperienza”.