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Dopo il rinvio di ieri del Comitato Olimpico internazionale, in attesa delle decisioni del Tribunale arbitrale internazionale, adesso tocca al giudice di Losanna. Domani la decisione sull’appello dei 68 atleti russi sospesi dalla federazione di atletica leggera (Iaaf).
Russia a Rio 2016, sì o no? A Mosca ci sono grandi speranze sul verdetto che, nel caso in cui fosse favorevole ai ricorrenti, potrebbe mutare l’atteggiamento del Cio e spalancherebbe probabilmente le porte di Rio ai propri atleti.
Nel frattempo, nel caos generale, tra atleti esclusi per doping conclamato – anche oggi due pesisti si sono visti infliggere pesanti squalifiche dalla loro stessa federazione – e campioni ‘puliti’ che rischiano di rimanere esclusi dai Giochi, il Comitato olimpico russo ha comunque annunciato che la lista dei componenti la delegazione per Rio è pronta e comprende 387 atleti, tra loro i 68 dell’atletica leggera in attesa del verdetto di Losanna.
E’ stato il presidente del Comitato, Alexander Zhukov, a stilare la squadra prevedendo che la sua sorte sarà chiara “alla fine di questa settimana, probabilmente domenica“. Secondo Zhukov, se il Tas darà ragione ai 68 ricorrenti contro la sospensione della Iaaf, “si tratterebbe di un importante precedente per le altre federazioni” e anche per il Cio. Ma non ci sarà “alcuna forma di boicottaggio” nel caso in cui le cose dovessero andar male, non escludendo il ricorso ad azioni legali se il Cio dovesse decidere per il bando totale. Nel frattempo, il Comitato olimpico si divide tra chi vorrebbe dare l’esempio contro un Paese, secondo quanto descritto nel rapporto McLaren, che avrebbe eletto il doping a sistema, e un filone più garantista in favore dei diritti di chi è risultato sempre pulito.
In attesa di un aiuto da Losanna è anche Alex Schwazer. Il suo legale ha presentato oggi la memoria difensiva del marciatore e prevede una decisione entro la fine della prossima settimana. “Sarebbe veramente assurdo ammettere, anche se solo in parte, i russi ai Giochi olimpici e non Alex – ha detto l’avvocato bolzanino Gerhard Brandstaetter -. Si tratterebbe di una scelta ingiusta e ingiustificabile“, ha aggiunto, facendo trapelare un certo ottimismo, peraltro poco condiviso da Sandro Donati. “I russi hanno delle colpe manifeste ma è altrettanto evidente che adesso sono lo strumento attraverso cui il sistema sportivo mostra la sua presunta voglia di pulizia. Purtroppo tutta questa del Cio è una storia molto brutta di commistione con il doping“, ha detto l’allenatore di Schwazer”. “Tutto il controllo antidoping fatto su di lui è inquietante: i punti oscuri sono un’enormità. Alex è un atleta fortissimo che viene ucciso, viene spazzato via, ma io lo dimostrerò“.