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Pugilato, sfida Ceglia-Tatli salta ancora. D’Ambrosi: “Intollerabile ingiustizia”

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Pugilato - Foto beyrouth - CC-BY-2.0

Da sempre odio le ingiustizie soprattutto se consumate con sbalorditiva nonchalance. Quella che si è perpetrata nei confronti del nostro pugile Gianluca Ceglia, è un’intollerabile ingiustizia che offende i veri valori dello sport. In ben due anni, Ceglia ha dovuto subire 5 rinvii della sfida al titolo europeo e l’ultimo pochi giorni prima del match! Questa situazione è stata accettata dall’EBU con una surreale acquiescenza“. Così Flavio D’Ambrosi, presidente della Federpugilato italiana, scrive in una nota in seguito al nuovo rinvio del match tra l’azzurro Gianluca Ceglia e il finlandese Edis Tatli, valevole per il titolo europeo dei pesi leggeri.

La decisione di posticipare l’incontro sarebbe arrivata ancora una volta per la situazione epidemiologica, ma secondo D’Ambrosi ci sarebbe altro sotto. “Da Presidente di uno dei movimenti pugilistici più importanti del continente europeo, non voglio e non posso accettare supinamente questo atteggiamento imbarazzante nei confronti di un pugile italiano – ha proseguito D’Ambrosi -. Di certo, non è sufficiente motivare l’ennesimo rinvio, da parte dell’EBU, con il richiamo alla nota e dolorosa situazione epidemiologica”.

La FPI invierà, attraverso il suo consulente legale, una formale nota di protesta al citato Ente, chiedendo che il Titolo Europeo si possa organizzare, entro un termine ragionevole, in Italia dove Ceglia potrà finalmente sfidare il suo avversario. Sono certo che L’EBU saprà cogliere l’opportunità di far prevalere i veri principi del fair play, dando la possibilità a Ceglia di giocarsi le sue chance. Diversamente, la Fpi si vedrà costretta a tutelare – con tutti gli strumenti previsti dalla vigente normativa, ordinaria e sportiva – il pugile e l’immagine del movimento pugilistico nazionale. Ciò potrebbe anche voler dire una più approfondita valutazione – insieme alle competenti istituzioni sportive ed alle società organizzatrici italiane – dei rapporti della Fpi con la stessa EBU” conclude la nota.

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