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Boxe, presidente Lai: “Bisognava rinviare il preolimpico di Londra”

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Pugilato - Foto beyrouth - CC-BY-2.0

Chiaramente il Cio in questo momento sta tenendo duro perchè ci sono grandi investimenti su Tokyo2020. Ma secondo me non si riuscirà a gareggiare nel periodo previsto, vale a dire dal 24 luglio. In ogni caso, se l’Olimpiade non si farà quest’anno si potrà sempre fare nel 2021: io credo che la salute venga sempre al primo posto“. Questa l’idea del numero uno della Federazione pugilistica italiana Vittorio Lai, rimasto in questi giorni l’unico presidente federale alle prese con l’attività agonistica dato che il torneo preolimpico di Londra non è stato interrotto per l’emergenza Coronavirus. Una scelta che Lai non ha affatto condiviso. “L’idea di Boris Johnson è folle – attacca il presidente della FPI all’Italpress – Parla di immunità di gregge, ma è una follia. Perchè deve far morire tante persone? Mi sembra che anche in America abbiano capito e stiano chiudendo le attività commerciali. Cosa succederebbe a Londra se un pugile fosse trovato positivo al Coronavirus?”.

Mentre tutto il mondo dello sport si è fermato, il torneo preolimpico europeo di pugilato, al quale ha dovuto rinunciare all’ultimo minuto Clemente Russo per un’indisposizione, è cominciato regolarmente alla Copper Box Arena e dovrebbe proseguire fino al 24 marzo. “Io purtroppo non ho potuto raggiungere Londra perchè hanno chiuso tutti i voli – spiega Lai che sta seguendo gli incontri da casa, in quarantena – Sento gli atleti e i tecnici ogni giorno, continuamente: sono tutti un po’ nel panico, si salutano da lontano e al massimo col gomito. Tutti i giorni viene misurata la temperatura a chi deve gareggiare: se un solo atleta risultasse positivo al Coronavirus, dovrebbero sospendere il torneo perchè tutti potrebbero venire contagiati. Io credo che sarebbe stato più logico rinviare tutto”. Una simile decisione, peraltro, è già stata presa per il secondo torneo di qualificazione ai Giochi di Tokyo2020: l’appuntamento di metà maggio a Parigi è stato infatti posticipato a giugno. “Ma a quel punto mancheranno poche settimane all’Olimpiade, una situazione folle – osserva il presidente della Fpi – E naturalmente ci sono problemi anche per i tornei di Asia e America, che avrebbero dovuto svolgersi in queste settimane“.

Il Comitato olimpico internazionale ha convocato per domani una riunione con le federazioni internazionali per fare il punto della situazione. Sul tavolo ci sarà innanzitutto la questione delle qualificazioni, con i calendari stravolti dall’emergenza Coronavirus. Intanto però il torneo di Londra va avanti e oggi ha riservato dal punto di vista sportivo anche una grande soddisfazione all’Italia, con la vittoria nei 51 kg di Giordana Sorrentino contro la forte armena Grigoryan, seconda testa di serie. “In questi anni pensiamo di aver fatto un buon lavoro, in modo particolare a livello giovanile – sottolinea Lai – anche se ci vuole tempo quando si lavora sulla base“. Sul preolimpico di Londra, in ogni caso, resterà fino in fondo l’incognita del possibile annullamento per l’emergenza sanitaria. E per gli atleti italiani ci saranno ulteriori problemi al termine delle gare: “I voli sono chiusi al momento – spiega Lai – e poi, quando rientreranno in patria, dovranno anche stare in quarantena vista la situazione che stiamo vivendo

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