Si è riaperta la coppa del mondo di superG grazie alla vittoria di Kjetil Jansrud a Kvitfjell, che con una prova quasi perfetta ha messo dietro Vincent Krichmayr e un Dominik Paris di nuovo sul podio.
Una luce piatta ha fatto da costante per tutta la gara, tracciata con diverse insidie su una pista molto mossa e che fa proprio dei dossi la chiave della sua difficoltà tecnica e tattica, soprattutto nella prova di superG. I primi tre alla partenza hanno fatto fatica a trovare la giusta interpretazione e si è dovuto attendere il tedesco Andreas Sander per una prova che potesse far intravedere un ottimo piazzamento, poi sarà nono. Per lo sciatore della Vestfalia, che quest’anno ha dato segnali di grande crescita sia in discesa che in superG, è stata una prova pulita, caratterizzata da grande capacità di adattarsi alle ondulazioni e di non sporcare gli attacchi curva. Proprio questa è una delle caratteristiche chiavi per l’interpretazione di questa pista, dove le pendenze non consentono il minimo errore.
Dopo che il francese Adrien Theaux, grande scivolatore, si è infilato dietro al tedesco di solamente un centesimo di secondo, Peter Fill è riuscito a passare avanti a Sander, seppur di soli 6 centesimi. Per l’altoatesino, leader della coppa del mondo di discesa, è stata una discesa caratterizzata da una parte alta eccezionale, ma sporcata da un errore nel lungo curvone verso sinistra che segna l’ultima pendenza prima del lunghissimo piano finale. Proprio in quella parte l’azzurro è andato a perdere gran parte del vantaggio accumulato fino a lì.
La riprova del costo di quell’imperfezione da parte di Fill è arrivata subito dopo la sua discesa: il primo a scendere nel primo gruppo di merito, un Carlo Janka ritrovato in questa stagione dopo i lunghi anni segnati dai problemi di schiena, ha messo a segno il recupero vincente, seppur di soli pochi centesimi, proprio in quella sezione di gara. Anche la sua prova però è stata sporcata da qualche errore e ha lasciato spazio ad altri di infilarsi.
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Il primo segnale molto importante sia per la gara che per la coppa di specialità è arrivato dall’austriaco Krichmayr, spettacolare nel tirare gli ultimi curvoni e lanciare il lungo piano finale con una velocità stratosferica. Piazzatosi in testa con un margine importante, l’austriaco ha visto Paris fare gara parallela, ma finirgli dietro. Per l’azzurro è stata un ottima prova di carattere, nonostante qualche sbavatura nelle curve più strette e meno adatte alle sue caratteristiche, ma la fiducia ritrovata hanno fatto capire che ora è tornato ai livelli che lo competono anche in superG.
La prova magistrale è arrivata poi per mano del vincitore di questa gara lo scorso anno, Jansrud, che non solo è andato a prendere la vittoria di tappa, ma ha anche riaperto la coppa di specialità. Il norvegese ha sciato senza errori e facendo la differenza nella parte centrale, quella mossa e ricca di curve non troppo chiuse, dove però prima di lui nessuno aveva tirato con la stessa intensità. Mettendosi poi dietro il giovanissimo compagno di squadra, Aleksander Aamodt Kilde, che ha finito appena alle spalle di Paris e quindi in quarta posizione. Per Kilde è arrivato così il sorpasso ai danni dell’infortunato Aksel Lund Svindal nella classifica di disciplina, ma ha assistito al ritorno di forza di Jansrud e Krichmayr, tutti racchiusi in 40 punti, fatto che renderà l’ultima gara della stagione, alle finali, molto emozionante.
Dopo la discesa dei due norvegesi, un po’ di timore è stato messo al podio di Jansrud, Krichmayr e Paris da parte di Andrew Weibrecht, in testa per gran parte della gara, ma poi autore di un brutto errore al lancio del piano, e da parte di Beat Feuz, che nonostante qualche sbavatura ha chiuso sesto.
Dietro a Paris, terzo, e a Fill ottavo, a cui si è affiancato a pari merito un sorprendente Erik Guay giunto dalle retrovie, non hanno brillato Christof Innerhofer, 15°, e Mattia Casse 21°.