Formula 1

Formula 1: le pagelle di metà stagione

Lewis Hamilton, Nico Rosberg e Sebastian Vettel - Foto Bruno Silverii

La F1 schiaccia il tasto pausa fino al 24 agosto quando tornerà in pista nel GP del Belgio per la seconda parte del campionato. Diamo i voti ai protagonisti facendo un bilancio provvisorio

Hamilton 10
Siamo sicuri che le sue vacanze saranno spettacolari al pari dei suoi ultimi gran premi. Gli avevamo detto di smettere di folleggiare, lui non solo non ha smesso, ma ha dimostrato che può fare tutto e di più. Dall’autoscontro di Barcellona ha recuperato 62 punti a Rosberg e ora è primo con +19 punti. E pensare che era a -43. Un guerriero che ha pure imparato a partire. Se vincesse il quarto titolo sarebbe un’impresa storica.

Verstappen 9.5
Dopo qualche gara in Toro Rosso, lo sparano in Red Bull. Niente pressione, ma quattro podi a 18 anni, nessuno ci era riuscito prima di lui. Ha una guida kartistica e irriverente, le battute di spirito invece non sempre gli riescono bene. Come tutti i campioni sta diventando antipatico. Facciamo l’abitudine.

Red Bull 9
Si era capito fin dai test che il telaio era buono come una Sacher, che Newey ha un cervello grande così, che i bibitari sono le migliori bollicine rivitalizzanti. Nonostante il motore Tag-Heuer non sia un Renault all’altezza della sua storia, la macchina blu satinato è un gioiellino. Nata bene e cresciuta più bella di Biancaneve. Poche parole e molti fatti. Hanno dimostrato di non aver vinto in F1 per caso.

Mercedes 8.5
La macchina è ancora la migliore, qualche crepa si intravede nell’affidabilità dei componenti, segno che stanno spingendo. E sono a buon punto con la vettura 2017. Detto questo il cronometro comprato dai cinesi per calcolare i 5″ di penalità a Rosberg (“mi sembrava di essere lì da un minuto”) non fa onore al top team da migliaia di dipendenti. E’proprio vero che a ogni poeta manca il suo verso.

Ricciardo 8.5
Meriterebbe 10 solo per aver avuto il coraggio di bere lo champagne dalla scarpa sudata alla fine del gran premio di Germania. Ha sofferto l’arrivo del delfino Max, ma si è ripreso dallo choc a tempi di record, nemmeno fosse in qualifica. In classifica piloti è terzo e il morale è alle stelle. Lui e Verstappen saranno i nuovi Rosberg-Hamilton?

Vettel 8
Mi piace, ci piace. Ha affrontato la stagione con entusiasmo poi si è trasformato in front-man di una banda stonata. Lui era l’unico a essere intonato nonostante qualche stecca. Si è giocato anche la carta della simpatia rivelando un’insospettabile vena ironica. Ma vuole vincere e non sappiamo quanto resisterà. Anche perché il 2017 della Ferrari si preannuncia l’ennesimo anno zero.

Raikkonen 7
Molti non saranno d’accordo, vorrebbero un voto più alto, visto che in classifica è davanti a Vettel. La sua guida meno aggressiva del tedesco gli permette di essere più costante ma senza prendersi mai grandi rischi, mai un all-in da parte sua. Lo dimostrano i mercati sorpassi a Verstappen e i troppi errori in qualifica. Tuttavia la macchina lo assolve a metà.

Rosberg 5
Come il 18 politico, come la media tra le prime quattro gare e le successive, sempre più inconsistenti. La fortuna lo aveva sbaciucchiato a inizio stagione, lui l’ha smarrita insieme ai nervi. Come ha fatto a farsi sfuggire di mano un Mondiale che stradominava è un mistero. Le sportellate identiche a Hamilton in Austria e a Verstappen in Germania, la pole in regime di bandiere gialle sempre in Austria certificano che è dotato di più malizia di quanto si immaginasse. Faccia d’angelo in apparenza.

Hulkenberg e Perez 6.5
Per la seconda parte della stagione facciamo attenzione alla Force India. Entrambi i piloti potrebbero far la festa alla Ferrari in qualche occasione. Speriamo di no, ma crediamo che accadrà.

Alonso 6
A 35 anni compiuti non deve essere facile farsi sverniciare dai pivellini. Non ha un buon carattere come dimostrano i team radio polemici con il muretto, ma ha gran carattere. Se non avesse sbagliato le scelte in carriera, probabilmente avrebbe un Mondiale in più. Occhio però perché l’anno prossimo la McLaren potrebbe stupirci.

Haryanto 4
Il primo indonesiano della F1 non lascerà il segno ma lo vogliamo salutare e ringraziare per la presenza. Probabilmente a Spa non ci sarà. Al suo posto Ocon.

Ferrari 2
È iniziata la damnatio memoriae di Allison, progettista da due titoli mondiali. Ma tant’è. Tutta colpa sua se non ci sono più aggettivi negativi per definire la SF16-H, se Marchionne aveva proclamato che il Mondiale era possibile, se Vettel pur perplesso si era dovuto adeguare alla linea comunicativa, se Arrivabene si deve comportare come l’ultimo dei Mohicani deciso a non sventolare bandiera bianca. Come hanno potuto pensare a Maranello di aver chiuso in pochi mesi il gap con la Stellona di Stoccarda? Nelle prossime due settimane cadranno altre teste e il progetto 2017 sta subendo una battuta d’arresto perché Binotto, che ha bisogno delle energie positive di tutta l’Emilia Romagna e anche oltre, è un motorista, non un aerodinamico. Saranno promossi i dipendenti interni, si pescherà in casa il jolly, sperando che ci sia. Ma ora come ora la Ferrari vale meno del suo debutto in Borsa. Servirebbe un po’ di sana autocritica.

Steward 0 spaccato
No dico, ma credono di essere pagati per rovinare questo sport? Penalizzazioni a seconda dell’umore, soluzioni ammazza spettacolo che in confronto la televisione d’agosto sembra una fucina di idee supermoderne, tempi decisionali che farebbero arrabbiare una lumaca. E se li pagassero per non prendere decisioni?

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