[the_ad id=”10725″]
“I Giochi di Rio 2016 mi hanno lasciato una grande emozione, ho vissuto la mia quinta olimpiade, ho raggiunto Pietro Mennea e mi viene da pensare che nessuno ha fatto sei edizioni…chissà”. A 40 anni il campione azzurro del salto triplo, Fabrizio Donato, non si ferma, anzi rilancia, pensando addirittura a una partecipazione ai Giochi di Tokyo a 44 anni. “Ho cominciato da poche settimane la mia 22esima preparazione invernale – ha spiegato l’atleta azzurro a margine della presentazione del ‘Progetto Generazione Atletica’ al Miur – Sono ripartito ovviamente come atleta, con dei cambiamenti, nuovi stimoli e tanta voglia di mettermi in gioco per dimostrare grandi cose. Gibilisco pensa al bob? Io sono un uomo di mare, abito a Ostia, il freddo non mi piace, eventualmente mi darò alla vela”. Donato ha poi commentato l’interruzione della candidatura olimpica di Roma2024: “Da atleta e uomo di sport dico che è un vero peccato, stavo anche sognando mia figlia ai Giochi. Fa atletica, è piccolina ma nel 2024 avrà 18 anni: qualche qualità ce l’ha. Ma è stato anche un peccato perché Roma ne aveva bisogno, sarebbe stata sicuramente una scossa importante per la città e per il Paese”.