Ciclismo su pista

Tokyo 2020, regolamento ciclismo su pista: come funziona, tutto quello che c’è da sapere

Elia Viviani - Foto Gmt

Il regolamento del ciclismo su pista alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con il dettaglio delle varie tipologie di gara previste. Un programma molto denso quello dell’Izu Velodrome, struttura che sarà teatro dei 12 eventi che metteranno in palio un totale di 36 medaglie equamente suddivise tra uomini e donne. Sia nel settore maschile che in quello femminile infatti si terranno le seguenti gare: sprint individuale e sprint a squadre, inseguimento a squadre, keirin, omnium e madison (o americana). Ma in cosa differiscono queste gare l’una dall’altra? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio.

TOKYO 2020, CICLISMO SU PISTA: CALENDARIO, DATE, ORARI DI TUTTE LE GARE

Innanzitutto è possibile suddividere il programma olimpico in gare sprint e gare di resistenza. Fanno parte del primo gruppo appunto le sprint e il keirin, mentre si annoverano tra le gare di resistenza l’omnium, la madison e l’inseguimento a squadre.

SPRINT INDIVIDUALE – A sfidarsi in pista sono due, tre o quattro corridori su una distanza molto breve che non supera i tre giri. Solitamente è la gara dove si assiste alla “surplace”, con gli atleti che arrivano quasi a fermarsi pur di cedere la prima posizione che ovviamente rappresenta uno svantaggio nell’ottica della volata finale. Dalle qualificazioni fino alle finali per le medaglie, il percorso è caratterizzato da una sorta di tabellone tennistico ad eliminazione diretta.

SPRINT A SQUADRE – A differenza della gara individuale, si disputa con una squadra composta da tre atleti. Al termine di ogni giro il primo corridore termina il proprio lavoro, con il successivo che inizia a tirare e il terzo e ultimo corridore che taglia il traguardo. Ovviamente il tempo della squadra viene preso su quest’ultimo.

KEIRIN – Gara di origini giapponesi, vede in pista un massimo di sette atleti che si allineano alla partenza per una gara di 6 giri e percorrono i primi tre giri sulla scia di un mezzo a motore che detta il ritmo. Partendo dai 30 km/h, la velocità sale gradualmente fino ai 50 km/h quando il mezzo si toglie: i corridori restano quindi liberi di giocarsi la volata negli ultimi tre giri. Anche in questo caso sono diversi i turni da superare prima di arrivare alle finali.

INSEGUIMENTO A SQUADRE – Le squadre sono composte da 4 atleti e devono percorrere 4 km, con due squadre in pista che partono dai due poli opposti del velodromo. Vince ovviamente la squadra che percorre la distanza nel minor tempo, o nei casi delle fasi finali ad eliminazione diretta anche quella che raggiunge la squadra avversaria. Il tempo finale viene fermato sull’arrivo del terzo componente del quartetto.

MADISON – Chiamata anche “americana” per il tipico cambio con la mano con cui i corridori sono soliti darsi una spinta a vicenda, è una gara a coppie che prevede una sorta di staffetta lungo 50 km (uomini) e 30 km (donne). A parità di giri percorsi vince la coppia che totalizza più punti nei vari sprint intermedi che assegnano un punteggio predeterminato. I cambi sono liberi, quindi non tutte le coppie si danno il cambio allo stesso giro.

OMNIUM – Si tratta di una gara composta a sua volta da varie competizioni, che nell’insieme concorrono alla formazione della classifica finale. Molto cara ai colori azzurri per l’oro di Elia Viviani a Rio 2016, a Tokyo 2020 vedrà all’interno del suo programma quattro prove: lo scratch, la corsa a tempo (al debutto ai Giochi), la corsa ad eliminazione e la corsa a punti.

Lo scratch è una vera prova in linea, con i corridori che partono tutti insieme con l’obiettivo di arrivare per primi al traguardo cercando anche di “guadagnare il giro” sul resto del gruppo. La corsa a tempo prevede un punteggio per ogni corridore che chiude un giro al comando, mentre quella ad eliminazione comporta appunto l’esclusione dalla gara dell’ultimo corridore a transitare sulla linea del traguardo ogni due giri. Infine la corsa a punti, che con i suoi traguardi volanti assegnerà di fatto il titolo olimpico.

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