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Dallas Oberholzer, 46 anni di Durban, sarà uno degli atleti più anziani in gara nel Park e sfiderà avversari di gran lunga più giovani per rappresentare il suo Sudafrica ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Oberholzer ha raccontato di aver dedicato la sua intera vita allo skateboard, senza mai trovare un ‘vero’ lavoro, dicendosi consapevole di non poter agguantare una medaglia, ma di essere allo stesso tempo il migliore del suo Paese. Il sudafricano ha viaggiato molto nella sua vita dopo aver conseguito una laurea in marketing e considera lo skateboard un modo per sentirsi vivo, uno mezzo per sorridere ogni giorno.
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Dallas Oberholzer ha avuto il suo primo approccio con questo sport nel 1986 guardando una videocassetta del film ‘Thrashin‘, incentrato sulle gang e sullo skateboard, che lo ha spinto ad abbandonare il tennis per dedicarsi alle quattro rotelle. In quegli anni Nelson Mandela era in prigione e c’era l’apartheid, ma lui si trovava a Johannesburg alla ricerca di posti e persone con cui pattinare. Lo skateboard per l’atleta sudafricano è stato fondamentale anche per superare alcuni pregiudizi ereditati dall’educazione ricevuta e, per tale motivo, oggi si reca nelle zone più difficili per insegnare ai ragazzini la sua disciplina. Oberholzer a tale scopo ha creato l”Indigo Youth Movement‘, che ha costruito skatepark e rampe con cui spera un giorno di contribuire a realizzare, nel suo sport, un campione sudafricano di colore. Una storia tutta da raccontare e sicuramente ancora da scrivere.
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