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“Se mi aspettavo di superare il record di 36 medaglie? Sinceramente sì. Poi magari non ci riusciremo, ma abbiamo un potenziale da 45 medaglie. Poi molte non si vincono, altre arrivano a sorpresa, ma il record è fattibile”. Sono queste le parole di Giovanni Malagò, presidente del CONI, in conferenza stampa a Casa Italia. “Dopo una settimana abbiamo già battuto il record di bronzi – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano – Ora vediamo che succede nella prossima settimana. Ho sempre detto che saremmo andati molto bene come numero di medaglie: abbiamo altre carte da giocare, ma quanti ori arriveranno non lo so”.
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“Il mio giorno più bello da presidente? Sinceramente penso di sì. Anzi penso sia proprio il giorno più bello dell’Italia sportiva: abbiamo fatto cose epiche, I Mondiali di calcio sono un grande evento, ma sotto il profilo dei cinque cerchi oggi è stato fatto qualcosa che racconteranno i nipoti dei nostri nipoti”, ha continuato il numero uno del CONI. “Non riconoscere lo ius sportivo è aberrante, folle. Dall’Olimpiade una spinta per l’integrazione in un’Italia sempre più multiculturale? Sono anni che c’è una formidabile polemica attorno al tema dello ius soli. Hanno già provato a tirarci per la giacchetta, ma io ho sempre sostenuto una tesi: lo ius soli è tema politico e noi non vogliamo fare politica, ma occuparci solo di sport”, prosegue Malagò.
“Non riconoscere lo ius sportivo è aberrante, folle. Oggi più che mai questo discorso va assolutamente concretizzato. Come? A 18 anni e un minuto chi ha determinati requisiti deve avere la cittadinanza italiana senza dover affrontare una via crucis che spesso fa scappare chi si stanca di aspettare. In questo contesto il presidente Draghi ha dato la risposta migliore un quarto d’ora dopo la fine delle gare – ha concluso Malagò – con piacere enorme ci ha chiamato commosso, entusiasta e orgoglioso. Gli ho passato gli atleti e li ha invitati entrambi a Palazzo Chigi al ritorno”.
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