Canottaggio

Tokyo 2020, canottaggio. Di Mauro: “Emozioni belle, a Parigi 2024 voglio una medaglia”

Olimpiadi Tokyo 2020 - Logo ufficiale

Gennaro Di Mauro ha chiuso al secondo posto la Finale B (0ttavo assoluto) nel singolo maschile di canottaggio alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Un risultato che dà fiducia al 19enne di 2 metri e 10 di Massa di Somma, paesino in provincia di Napoli. “Ho vissuto emozioni veramente belle, un’esperienza fantastica da quando ho messo piede nel villaggio fino ad ora che è tutto finito” ha raccontato all’Italpress l’azzurro, che ha riportato l’Italia in semifinale nel singolo a distanza di 33 anni dall’ultima volta con Giovanni Calabrese a Seul 1988. “Sono migliorato di gara in gara, poi aver riportato una barca azzurra in semifinale, nella specialità più difficile del canottaggio, mi ha reso ancora più felice – ha rivelato Di Mauro -. Avrei preferito fare una Finale A, però per la mia prima Olimpiade anche una “B” va bene“.

Quell’ambita Finale A non era così lontana, ma le condizioni di gara difficili hanno complicato la vita al giovane azzurro. “È il mio unico rimpianto – ha detto Di Mauro -. Nel giorno della semifinale siamo andati in acqua in condizioni al limite del gareggiabile, se così si può dire. Si è visto anche in altre manche che il campo non era dei migliori, ci sono stati un po’ di incidenti. Durante la mia prova c’era un vento fortissimo, sono arrivate delle folate molto forti che mi hanno fatto perdere un po’ di velocità e l’ultimo pass per la finale mi è stato strappato con un sorpasso a pochi metri dal traguardo“.

Si tratta in ogni caso di un importante esperienza che Di Mauro mette nel bagaglio e che tornerà utile nei prossimi appuntamenti. D’altronde, i margini di crescita a 20 anni non ancora compiuti (li farà l’8 novembre) sono ancora molto ampi e il campano guarda con fiducia al futuro. “Sto già pensando alla prossima Olimpiade” afferma con convinzione Di Mauro, che non nasconde le ambizioni in vista di Parigi 2024: “C’è l’opportunità per una da medaglia e bisogna lavorarci. Dalla Francia non voglio tornare a casa a mani vuote“.

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